Papa: "Non abbandoniamo ciò che conta, il resto passa"
"La vita non serve se non si serve". E' l'ammonizione del Papa celebrando la messa all'Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro. Il Pontefice invita i fedeli ad agire concretamente: "Cerchiamo di contattare chi soffre, chi è solo e bisognoso. Non pensiamo solo a quello che ci manca, ma al bene che possiamo fare. Ecco il mio servo che io sostengo. Il Padre, che ha sostenuto Gesù nella Passione, incoraggia anche noi nel servizio. Certo, amare, pregare, perdonare, prendersi cura degli altri, in famiglia come nella società, può costare. Può sembrare una via crucis. Ma la via del servizio è la via vincente, che ci ha salvati e che ci salva la vita". "Contattiamo chi è nel bisogno, pensiamo al bene che si può fare", ha aggiunto.
Il Papa, celebrando nella Basilica di San Pietro la messa per la Domenica delle Palme, si rivolge ai giovani nella 35esima Giornata mondiale a loro dedicata: "Cari amici, guardate ai veri eroi, che in questi giorni vengono alla luce: non sono quelli che hanno fama, soldi e successo, ma quelli che danno sé stessi per servire gli altri. Sentitevi chiamati a mettere in gioco la vita".
In una Basilica di San Pietro deserta per l’emergenza coronavirus, mentre i fedeli di tutto il mondo seguono la celebrazione via streaming da casa, ha sferzato le giovani generazioni ricordando il ‘Non abbiate paura’ di Wojtyla: "Non abbiate paura di spenderla per Dio e per gli altri, ci guadagnerete! Perché la vita è un dono che si riceve donandosi. E perché la gioia più grande è dire sì all’amore, senza se e senza ma. Come Gesù per noi".
Il Papa invita poi a stringersi "spiritualmente ai malati, ai loro familiari e a quanti li curano con tanta abnegazione; preghiamo per i defunti, nella luce della fede pasquale. Ciascuno è presente al nostro cuore, al nostro ricordo, alla nostra preghiera".
Il Pontefice invita a non perdersi mai d’animo, anche nei momenti più duri non siamo soli: "Quando ci sentiamo con le spalle al muro, quando ci troviamo in un vicolo cieco, senza luce e via di uscita, quando sembra che perfino Dio non risponda, ci ricordiamo di non essere soli. Gesù ha provato l’abbandono totale, la situazione a Lui più estranea, per essere in tutto solidale con noi. L’ha fatto per me, per te, per dirti: ’Non temere, non sei solo. Ho provato tutta la tua desolazione per essere sempre al tuo fianco’. Ecco fin dove ci ha serviti Gesù, calandosi nell’abisso delle nostre sofferenze più atroci, fino al tradimento e all’abbandono".
Adnkronos