Un lunghissimo applauso di migliaia di persone in piedi ha accolto nel grande Auditorium della Fiera di Rimini l'ingresso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nelle prime file, tra le autorità, il commissario per l'alluvione Francesco Figliuolo e il governatore Bonaccini, oltre al viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli ed a alcuni ministri del governo della repubblica di San Marino.

"Vorrei - ha detto il presidente Sergio Mattarella - che ci interrogassimo.

Su cosa si fonda, la società umana; la realtà nella quale ciascuno di noi è inserito: è il carattere dello scontro? È inseguire soltanto il proprio accesso ai beni essenziali e di consumo? È l'ostilità verso il - proprio vicino, il proprio lontano? È la contrapposizione tra diversi? O è, addirittura, sul sentimento dell'odio, che si basa la convivenza tra le persone? Se avessimo risposto affermativamente, anche, soltanto, a una di queste domande, con ogni probabilità, il destino dell'umanità si sarebbe condannato da solo". Nell'assemblea costituente, ha ricordato, "opinioni diverse, si sono incontrate in spirito di condivisione, per affermare i valori della dignità, ed eguaglianza, delle persone; della pace; della libertà. Ecco, come nasce la, nostra, Costituzione: con l'amicizia come risorsa, a cui attingere, per superare insieme le barriere e gli ostacoli; per esprimere la nostra stessa umanità".

"L'aspirazione, non può essere, quella, di immaginare che l'amicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili. Al contrario. Se così fosse, saremmo sulla strada della spinta alla omologazione, all'appiattimento. L'opposto, del rispetto delle diversità; delle specificità proprie a, ciascuna, persona. Non a caso, la pretesa della massificazione, è quel che ha caratterizzato, ideologie e culture, del Novecento, che hanno portato alla oppressione dell'uomo sull'uomo". La nostra costituzione nasce "per superare, per espellere, l'odio, come misura dei rapporti umani. Quell'odio che, la civiltà umana, ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra le persone; sanzionandone, severamente, i comportamenti, creando, così, le basi delle regole della nostra convivenza". "'Homo homini lupus', di Plauto, e il presunto 'stato di natura', di Thomas Hobbes, hanno, sempre, rappresentato ostacoli per la soluzione dei problemi dell'umanità", ha aggiunto.

"Le nostre istituzioni, sono basate sulla concordia sociale, sul perseguimento - attraverso la coesione, dunque la solidarietà - di sentimenti di rispetto e di collaborazione: l'amicizia, riempie questi rapporti, rendendoli condizione per la felicità. Sono, i sentimenti e i comportamenti umani che esaltano la vita della comunità".