Nei giorni scorsi è stato effettuato all’ Ospedale dell’Annunziata un prelievo
multiorgano, da donatrice cadavere di 54 anni, deceduta in seguito ad una emorragia
cerebrale e ricoverata nella UOC di Terapia Intensiva del nosocomio bruzio.
Gli organi: fegato, cuore, reni, e cornee sono stati prelevati da quattro distinte
equipe chirurgiche. Il fegato e il cuore sono stati successivamente trapiantati nel Policlinico
Umberto I di Roma e nel Policlinico Universitario A.O. di Siena.
I reni, il cui prelievo è stato eseguito dall’equipe chirurgica guidata dal dr.
Sebastiano Vaccarisi, responsabile dell’UOSD Epatobiliopacreatica e Trapianti, sono
stati donati rispettivamente, uno a Padova, dove vi era un’emergenza nazionale e l’altro
all’ Annunziata di Cosenza.
Le cornee, prelevate dal responsabile della Banca Occhi dell’Annunziata, dr
Giuseppe Calabrò, sono state processate e conservate nella Banca stessa, in attesa di
essere distribuite per trapianto corneale.
La complessa operazione del Prelievo multiorgano, coordinata nell’Ospedale
cosentino dalla dr.ssa Maria Vigna, in sinergia con il Centro Regionale Trapianti, è stata
resa possibile grazie alla generosità e sensibilità dei parenti della donna, “che - racconta
la dr.ssa Vigna - hanno manifestato in autonomia la volontà di donare gli organi della
congiunta”
“Purtroppo non è sempre così – racconta la Coordinatrice ospedaliera per l’ attività
di Donazione e Trapianti dell’Annunziata , che ha il delicato compito di comunicare e
mantenere i rapporti con la famiglia del potenziale donatore – Nel 2020, ad oggi, su 12
accertamenti di morte, con criteri neurologici, solo 4 famiglie sono state favorevoli alla
donazione degli organi.”
“Anche nei due anni precedenti - dichiara la dr.ssa Vigna – abbiamo assistito al
60% di opposizioni da parte dei parenti. E’ una questione culturale e di non conoscenza.
Diverso è il caso in cui i pazienti hanno manifestato in vita la volontà di donare gli organi.
Ecco perché è necessaria una capillare attività di sensibilizzazione che noi portiamo avanti soprattutto tra le nuove generazioni, a scuola e nei contesti frequentati dai giovani. Quest’anno, la pandemia Covid ci ha penalizzato e rallentato nella nostra attività d’informazione e formazione.”