Segno di Dio: è questo il significato di Aya, il nome della bambina siriana trovata in mezzo alle macerie della città siriana di Jinderes ancora attaccata al cordone ombelicale della mamma, la quale - però - è tragicamente morta nel terremoto che ha colpito Siria e Turchia, uccidendo oltre 21 mila persone.



E' in questa catastrofica carneficina che hanno perso la vita i familiari di Aya, miracolosamente sopravvissuta sotto le macerie per oltre 10 ore, insieme al padre e i quattro fratelli. Tra i sopravvissuti c'è il prozio Salah al-Badran, che prenderà carico della piccola una volta uscita dall'ospedale.



Una responsabilità non di certo semplice, considerando che la casa dell’uomo è stata distrutta come buona parte della città. Al-Badran e la sua famiglia di 11 componenti - infatti - è riuscita a trarsi in saldo poichè fuggita dal primo piano dell’edificio dove vivevano. Ora - però - non hanno un posto dove stare.


La piccola Aya è stata trovata dai soccorsi mentre scavavano tra le macerie di un edificio di cinque piani. In un primo momento è stato rinvenuto il corpo della madre di Aya, Abu Hadiya, sepolta dal cemento. Subito dopo, la scoperta del miracolo: attaccata alla donna c’era una bimba, nata poche ore prima, mentre la famiglia si trovava già sotto le macerie.



Aya è stata trasportata d’urgenza in ospedale nella vicina città di Afrin per poterne valutare lo stato di salute e le condizioni fisiche. La bimba sta bene e a breve potrà essere dimessa dall'ospedale cittadino. Un raggio di luce in mezzo al buio nefasto della tragedia, una notizia che ha fatto il giro del mondo tanto da spingere le persone ad offrirsi nell'adozione della bimba, con la promessa che la piccola possa vivere lontana dalla distruzione a cui la Siria - purtroppo - è stata soggetta.