Maxi-operazione antimafia: latitante catturato in un'operazione tra Cosenza e Bari.
Catturato il latitante Leonardo Abbruzzese a Bari: 15 arresti in un’operazione antimafia tra Cosenza e Bari. Scoperti traffici di droga ed estorsioni.
Cosenza – Nelle prime ore del 15 novembre 2024, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, in collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno eseguito 15 arresti tra Cosenza e Bari. L’operazione, coordinata dalla DDA, rappresenta un duro colpo alle attività criminali legate alla ‘ndrangheta cosentina, includendo reati come associazione a delinquere, traffico di droga ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
La cattura del latitante Leonardo Abbruzzese
Tra i risultati più significativi dell’operazione c’è la cattura di Leonardo Abbruzzese, esponente di spicco della famiglia mafiosa di Lauropoli. Latitante dal 2023, Abbruzzese era sfuggito a una precedente ordinanza di custodia cautelare emessa nell'ambito dell’operazione “Athena”. La sua fuga è terminata il 6 novembre 2023 a Bari, dove si nascondeva in una villa messa a disposizione da complici locali.
La sua latitanza, tuttavia, non è stata priva di audacia. Per eludere i controlli, Abbruzzese sarebbe stato trasferito da Spezzano Albanese a Bari a bordo di un’ambulanza gestita da un’associazione di volontariato cosentina. Una strategia che, sebbene ingegnosa, non gli ha evitato di essere catturato grazie al lavoro congiunto dei Carabinieri di Bari e Cosenza.
Droga ed estorsioni: un sistema criminale radicato
Le indagini hanno svelato una rete criminale dedita al traffico di cocaina ed eroina, operante principalmente tra Spezzano Albanese e Terranova da Sibari. Inoltre, sono stati ricostruiti episodi di estorsione aggravati dal metodo mafioso, tra cui:
- Una richiesta di pagamento di 25.000 euro a un consumatore di droga per debiti pregressi.
- Una tentata estorsione ai danni di un imprenditore agricolo per il recupero di crediti non meglio specificati.
Un territorio sotto pressione criminale
L’operazione dimostra l’impegno continuo delle forze dell’ordine nel contrastare le attività illecite della ‘ndrangheta, che non si limita al traffico di droga ma si estende a pratiche estorsive e controllo del territorio. Tuttavia, resta da chiedersi come mai il latitante abbia potuto muoversi indisturbato per mesi, persino su un’ambulanza. Possibile che nessuno abbia notato qualcosa di sospetto prima? Una domanda che lascia spazio a una riflessione più ampia sull’omertà e le connivenze nei territori colpiti dalla criminalità organizzata.
Indagini in corso
Il procedimento è ancora nella fase preliminare, e per gli indagati vige il principio di presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva. Tuttavia, l’operazione odierna lancia un segnale forte: il contrasto alla ‘ndrangheta continua, senza tregua.