Sanità Calabria, approvato dal Governo il nuovo decreto Calabria
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge "Misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della Regione Calabria". Ovviamente l'approvazione del decreto rappresenta anche una continuità del provvedimento emergenziale già emanato in precedenza ed implica il temporaneo mantenimento del ruolo di commissario ad acta dell'attuale commissario, Saverio Cotticelli e di tutti i commissari straordinari nominati dal Governo alla guida delle aziende sanitarie e delle Aziende Ospedaliere la cui funzione, come nel caso dell'Asp e dell'Azienda Ospedaliera, era scaduta al 31 ottobre scorso. Quindi la Commissaria dell'AO, Giuseppina Panizzoli, e dell'Asp, Bettelini, rimangono in carica con l'istituto della prorogatio (L. 144/94), presumibilmente sino al 30 novembre. Ma i più informati sostengono che appena sarà nominato il nuovo Commissario ad acta, si presume nella prossima settimana, che sarà affiancato da due subcommissari, si provvederà, nella settimana successiva da parte degli stessi a nominare i nuovi Commissari straordinari che dovrebbero arrivare all'Asp di Cosenza e all'AO dell'Annunziata verso metà novembre. Nomine particolarmente attese considerando che la gestione delle due commissarie provenienti dalle regioni del Nord non si è contraddistinta per particolari ed incisive azioni di rinnovamento e cambiamento di un particolare andazzo non sempre limpido e trasparente che caratterizza molte delle decisioni prese dai vari uffici dirigenziali soprattutto sul piano della gestione del personale e sulla tempestività di alcune decisioni urgenti e indifferibili soprattutto in un momento difficile come quello vissuto in questi ultimi giorni con la diffusione sempre più allarmante del Covd-19.
La Regione
L'approvazione del decreto Calabria rende quindi impossibile da parte della Regione Calabria la nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere. Nomine che il Presidente facenti funzioni, Nino Spirlì, aveva più volte annunciato nel caso il decreto Calabria avesse subito ulteriori ritardi. Continua quindi, senza esclusione di colpi, il continuo rimpallo di responsabilità fra Governo e Regione per quel che riguarda una gestione, quella sanitaria, lacunosa e palesamente insufficiente. Basti pensare all'esiguità dei posti letto di terapia intensiva. Intanto si continua ad assistere allo scaricabarile fra Governo e Regione e ad assistere a commissariamenti che sinora non hanno prodotto alcun risultato apprezzabile. Nel frattempo i calabresi attendono ed il sacrosanto diritto alla salute nella nostra terra di Calabria, sempre più profonda colonia dell'impero e del potere romano, rimane sempre una chimera ed un sogno irrealizzabile.
Gianfranco Bonofiglio