Cia-Agricoltori Italiani, con la sua associazione Turismo Verde, torna a fare appello al Governo affinché si tuteli uno dei comparti agricoli e turistici tra i più colpiti dall'emergenza coronavirus, che in poche settimane di pandemia vede azzerato un fatturato annuo di circa 1,4 miliardi. Con l'appello si chiede a Palazzo Chigi, "nell'esigenza di capire non solo quando ripartire e come riorganizzare i servizi ricettivi distintivi delle oltre 23 mila strutture agrituristiche italiane, "di predisporre nuove misure a integrazione di quelle positivamente già introdotte e necessarie a garantire la sopravvivenza degli agriturismi anche nel medio e lungo periodo". Turismo Verde-Cia rileva inoltre che "con le fattorie didattiche blindate alla riapertura delle scuole, i soggiorni e la ristorazione ancora vincolati a significative misure restrittive, l'attività agrituristica è praticamente azzerata e tale da richiedere la cancellazione della tassa sui rifiuti (Tari) e la sospensione, almeno fino ad aprile 2021, dei vari versamenti previdenziali e contributivi, così come delle rate dei mutui". Viene inoltre aggiunto da Cia che "la "fase 2" degli agriturismi dovrà far fronte ai danni diretti e alla mancanza di liquidità da parte delle imprese agrituristiche". E' segnalato infine da Turismo Verde-Cia, in vista della graduale riapertura, l'urgenza di "fare il punto su un chiaro protocollo di sicurezza in agriturismo, attraverso la costituzione di un tavolo tecnico con operatori sanitari e del comparto agrituristico".

Ansa