Tra le eccellenze agricole della Calabria, il cece del Pollino si distingue per la sua qualità e il legame con il territorio. Questo legume, coltivato nelle terre del Parco Nazionale del Pollino, in particolare nei comuni di Mormanno, Laino Borgo, Laino Castello, Morano Calabro e Rotonda, rappresenta una delle varietà più pregiate della regione, grazie alle sue caratteristiche nutrizionali e alla resistenza agli ambienti più difficili.

 

Le caratteristiche del cece del Pollino

Il cece del Pollino è noto per la sua buccia sottile e il sapore intenso, che lo rendono particolarmente apprezzato in cucina a differenza di altre varietà di ceci, la sua coltivazione avviene in terreni di alta quota, dove il clima e le particolari condizioni del suolo conferiscono al legume una qualità superiore. La produzione segue metodi tradizionali, con una lavorazione che rispetta l’ambiente e mantiene intatte le proprietà organolettiche del prodotto.

Grazie alla sua ricchezza in proteine, fibre e sali minerali, il cece del Pollino è un alimento altamente nutriente, particolarmente indicato per diete bilanciate e salutari. La sua versatilità in cucina lo rende un ingrediente ideale per zuppe, minestre e piatti tipici della tradizione calabrese, contribuendo alla valorizzazione del patrimonio gastronomico locale.Negli ultimi anni, il cece del Pollino ha ottenuto un crescente riconoscimento grazie all’impegno di agricoltori e associazioni locali che lavorano per tutelarne la produzione e promuoverne la diffusione. Eventi e iniziative dedicate ai legumi tradizionali hanno contribuito a far conoscere questo prodotto anche al di fuori della Calabria, inserendolo tra le eccellenze agroalimentari del territorio.

Come valorizzare il cece del Pollino

La valorizzazione del cece del Pollino non è solo una questione di gusto, ma anche di salvaguardia della biodiversità agricola e delle tradizioni rurali calabresi. Investire nella sua produzione significa sostenere un’agricoltura sostenibile e mantenere viva una cultura contadina che affonda le sue radici nei secoli. Con il giusto supporto e una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, questo legume potrebbe diventare un simbolo ancora più forte dell’identità calabrese e del suo straordinario patrimonio agricolo.