Franco Piperno durante una manifestazione
Franco Piperno durante una manifestazione

Franco Piperno, nato a Catanzaro il 5 gennaio 1943, è stato un protagonista indiscusso della storia italiana contemporanea. Fisico di fama, saggista e attivista politico, la sua figura si è distinta per il ruolo cruciale nei movimenti della sinistra extraparlamentare degli anni '60 e '70, intrecciando scienza, politica e impegno civile in una vita intensa e controversa.

Gli anni della formazione e l'impegno politico

Laureatosi in Fisica presso l'Università di Pisa, Piperno intraprese un percorso accademico che lo portò a trasferirsi a Roma come assistente universitario. Fu in questa città che emerse come una figura centrale del movimento studentesco del 1968, un periodo segnato da proteste contro il sistema accademico e politico.

Nel 1969, insieme a Oreste Scalzone e Toni Negri, fondò "Potere Operaio", un’organizzazione politica di estrema sinistra nata per sostenere le lotte operaie e studentesche. Potere Operaio ebbe un ruolo significativo nel panorama politico italiano, rappresentando una voce radicale in un’epoca di grandi cambiamenti sociali e politici.

Il coinvolgimento nel “Caso Moro”

Uno degli episodi più controversi della vita di Franco Piperno fu il suo presunto coinvolgimento nel sequestro di Aldo Moro, avvenuto nel 1978. Piperno fu accusato di avere avuto contatti con le Brigate Rosse per tentare di negoziare la liberazione dello statista democristiano.

Ritrovamento corpo Aldo Moro
Ritrovamento corpo Aldo Moro


Provò a liberare lo statista democristiano su pressione di Bettino Craxi attraverso Claudio Signorile e Livio Zanetti (all'epoca direttore de L'Espresso). Ovviamente, la trattativa con i brigatisti non andò a buon fine.

Le accuse portarono all’imputazione per partecipazione a banda armata e associazione sovversiva, costringendolo all’esilio prima in Francia e poi in Canada. Durante questo periodo, Piperno continuò la sua carriera accademica, ma la vicenda segnò profondamente la sua reputazione e la percezione pubblica del suo impegno politico.

Il ritorno in Italia e l’insegnamento

Nel 1990, Franco Piperno fece ritorno in Italia, dove riprese il suo ruolo accademico come professore di Fisica della Materia presso l’Università della Calabria. Questo periodo rappresentò una nuova fase della sua vita, dedicata alla scienza e alla cultura, senza mai abbandonare completamente l’interesse per la politica.

Franco Piperno durante un confronto pubblico.
Franco Piperno durante un confronto pubblico.


A Cosenza, contribuì attivamente alla vita intellettuale e culturale della città, divenendo una figura rispettata per il suo sapere e il suo impegno, nonostante le ombre del passato.

La scomparsa di Franco Piperno

Franco Piperno è scomparso oggi 13 gennaio 2025, lasciando un’eredità complessa che continua a suscitare dibattiti. La sua vita ha incarnato le contraddizioni di un’epoca turbolenta, in cui l’impegno politico spesso si intrecciava con conflitti ideologici estremi.

Rimane un simbolo di quella generazione che ha cercato di ridefinire il concetto di giustizia sociale, affrontando spesso il sistema con metodi e idee radicali. Le sue vicende personali e professionali rappresentano una lezione importante sul rapporto tra scienza, politica e responsabilità civile.

Un’eredità controversa ma significativa

Franco Piperno lascia dietro di sé un’eredità fatta di luci e ombre. Da un lato, il suo contributo alla fisica e alla cultura, dall’altro, le polemiche politiche che lo hanno accompagnato per tutta la vita. È stato un intellettuale che ha vissuto in prima linea, sfidando il conformismo e spingendosi oltre i limiti imposti dal sistema.

La sua figura continua a ispirare riflessioni profonde sul valore dell’impegno, sull’importanza del dibattito e sul ruolo degli intellettuali nella società.