Maxi-sequestro al porto di Gioia Tauro: scoperta una tonnellata di fuochi illegali dalla Cina
I container nascondevano un vero e proprio arsenale di fuochi pirotecnici illegali, occultati dietro un carico di copertura
Un duro colpo al traffico illecito di fuochi pirotecnici è stato inferto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), in stretta collaborazione con la Guardia di Finanza, proprio a ridosso del Capodanno. Grazie a un'operazione congiunta, è stata intercettata e sequestrata una tonnellata di materiale esplodente privo delle necessarie autorizzazioni, neutralizzando un potenziale pericolo per la sicurezza pubblica.
Il carico illegale nei container
L’operazione ha preso forma nel contesto delle attività di controllo doganale al Porto di Gioia Tauro, mirate al contrasto del traffico di merci contraffatte e pericolose. Durante i controlli, sono stati bloccati diversi container provenienti dalla Cina e ufficialmente destinati alla Libia. La documentazione doganale riportava la presenza di oggetti di vario genere, ma le ispezioni più approfondite, effettuate con strumenti di scansione radiogena forniti dall’Agenzia, hanno rivelato una realtà ben diversa.
I container, infatti, nascondevano un vero e proprio arsenale di fuochi pirotecnici illegali, abilmente occultati dietro un carico di copertura costituito da merci dichiarate innocue. L’ispezione fisica, effettuata in seguito alla scansione, ha permesso di confermare l’entità e la pericolosità del materiale sequestrato. Questo carico, se immesso sul mercato illegale, avrebbe rappresentato un gravissimo rischio per la sicurezza pubblica, soprattutto in un periodo critico come quello delle festività di fine anno.
La distruzione del materiale
L’operazione si inserisce in un’articolata attività di analisi e gestione dei rischi locali condotta dall’ADM in collaborazione con la Guardia di Finanza. Negli ultimi anni, questa sinergia ha portato al sequestro complessivo di oltre 25 tonnellate di fuochi d’artificio illegali, attualmente in corso di distruzione. Considerata l’estrema pericolosità di tali materiali, ogni fase della distruzione è stata gestita con la massima attenzione e seguendo procedure operative rigorose.
Dopo le attività di inventario del materiale sequestrato, è stato il Tribunale di Palmi a disporre l’avvio delle operazioni di brillamento. L’Ufficio ADM di Gioia Tauro ha quindi coinvolto il Centro Rifornimenti e Manutenzioni (Ce.Ri.Mant.) di Napoli dell’Esercito Italiano, il cui nucleo di artificieri specializzati si è occupato della neutralizzazione sicura dei fuochi pirotecnici. Queste operazioni, delicate e complesse, sono state condotte in un’area designata che non interferisse con le attività portuali, garantendo così la sicurezza degli operatori e dell’infrastruttura.
Un impegno continuo per la legalità
La distruzione del materiale è in fase di completamento e rappresenta un ulteriore passo nella lotta ai traffici illeciti che coinvolgono il terminal portuale di Gioia Tauro. Questa operazione dimostra ancora una volta l’impegno costante dell’ADM e della Guardia di Finanza nel garantire la legalità nella movimentazione delle merci, proteggendo sia il mercato sia i consumatori. L’intercettazione di questi materiali non solo ha impedito un grave pericolo per la sicurezza pubblica, ma ha anche evidenziato l’importanza di una vigilanza attenta e di strumenti tecnologici avanzati per contrastare efficacemente il contrabbando.