Mormanno (Cs): Tutto pronto per la festa di Perciavutti
Oltre duecento volontari all’opera per preparare la città al grande evento dell’inverno. Mormanno dal 7 all’8 dicembre diventa la capitale del vino calabrese per la festa di Perciavutti, l’antica tradizione del rito laico dell’assaggio del vino nuovo. “Perciare” le botti nel giorno dell’Immacolata concezione era il compimento dell’attesa che ogni famiglia realizzava nel “provare” il prodotto finito. La tradizione a Mormanno è stata trasformata in evento dal grande valore culturale e turistico esperienziale che ogni anno regala alla città del Fagiolo Poverello Bianco un’invasione pacifica di turisti ed appassionati che attraverso la festa di Perciavutti – in programma dal 7 all’8 dicembre – scelgono il Pollino per un viaggio slow a stretto contatto con la comunità ed i suoi ritmi. L’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Giuseppe Regina, in stretta collaborazione con l’associazione Comunalia, presieduta da Rosaria Vuozzo, organizzatrice dell’evento identitario, ha ufficializzato il programma dell’edizione numero 17, dando appuntamento nel borgo conosciuto per il Faro Votivo. La sovranità alimentare del Pollino con le sue gemme – il Magliocco ed il Fagiolo poverello bianco, per il quale Slow Food ha dato vita ad una Comunità del Cibo – è il lite motive di questa edizione, sempre più radicata attorno alla valorizzazione del turismo esperienziale e della valorizzazione del borgo, in una strategia complessiva che l’Amministrazione Regina ha messo in campo fin dal suo insediamento, tanto che a queste due identità alimentari del territorio sarà dedicato un convegno ad hoc sabato 7 dicembre alle ore 17.00 presso il Teatro San Giuseppe. Ospite d’eccezione sarà Michele Affidato che consegnerà all’amministrazione comunale la statuetta simbolo del Premio Faro. Nel ricco programma che vedrà in concerto Ciccio Nucera con la sua band e Tony Esposito nella serata del 7 dicembre in Piazza Umberto I, grande spazio ai prodotti della rete territoriale calabrese con la chiocciola attraverso il Mercato delle Comunità del Cibo presso l’area mercatale, che radunerà a Mormanno le esperienze più significative ed i produttori impegnati in Calabria nella produzione del cibo buono, pulito e giusto. Sabato la grande festa prenderà il via con la benedizione dei quartieri e l’accensione delle luminarie e dell’albero di Natale alle ore 19.00 da Piazza Umberto I e la conseguente apertura dei Vuttari nei quartieri Capo Lo Serro, Casalicchio, Costa e Torretta che in questi giorni sono al lavoro per arrivare preparati all’appuntamento, grazie al coinvolgimento di oltre 200 volontari che sono l’esempio lampante di come “Perciavutti” a Mormanno sia festa di popolo. L’8 dicembre invece alle ore 11.00 il Palio delle botti lungo le strade del centro storico e le degustazioni in Piazza VIII Marzo a cura di Pollino Food Experience e la famiglia Barbieri che proporranno un matrimonio gastronomico tra il peperone crusco e il fagiolo poverello bianco, ed alle 12.30 con tutte le aziende coinvolte nella Comunità Slow Food per la salvaguardia della cultura agricola del fagiolo poverello che presenteranno un connubio di gusto tra pane, olio e poverello. Spazio anche ai riti sacri della festa dell’Immacolata prima del finale in musica con il Quartetto d’archi del conservatorio di Cosenza presso la Chiesa di San Rocco. Mormanno per tre giorni diventa la capitale del vino calabrese grazie ai rapporti sempre più consolidati con le cantine regionali: Campoverde di Castrovillari, Statti di Lamezia Terme, Librandi e Francesco Malena di Cirò Marina a riprova del fatto che Perciavutti sta assumendo i connotati di evento che travalica i confini territoriali. «Crediamo fortemente in questo evento e lo abbiamo reso ancor più radicato nel solco della tradizione vitivinicola che appartiene al Pollino ed alla Calabria intera - ha dichiarato l'assessore al turismo del Comune di Mormanno, Flavio De Barti- coinvolgendo per questa edizione alcune tra le più importanti cantine del panorama produttivo regionale e puntando sulla valorizzazione della nostra identità alimentare perchè crediamo che anche la enogastronomia possa diventare un attrattore importante per il turismo che sempre più ricerca esperienza, gusto, tradizione».