Cosenza, donna ricoverata all'Annunziata con la febbre del Congo
La paziente accusava febbre e altri malesseri ma le sue condizioni di salute sono buone
Una donna rientrata recentemente dal Congo è stata ricoverata all'ospedale di Cosenza dopo aver manifestato sintomi simili a quelli di una malattia ancora non diagnosticata, attualmente diffusa in una zona remota del Paese africano. La paziente, arrivata in ospedale il giorno successivo al suo ritorno, accusava febbre e altri malesseri, ma è stata dimessa già il giorno seguente in buone condizioni di salute.
Rassicurazioni alla popolazione cosentina
Nonostante il decorso positivo, i medici, in collaborazione con l'Azienda sanitaria provinciale, hanno deciso di inviare gli esami effettuati all'Istituto superiore di sanità a Roma per svolgere ulteriori accertamenti, considerate le caratteristiche della sintomatologia e le informazioni limitate sulla malattia presente in Congo. Le autorità sanitarie hanno comunque rassicurato la popolazione, sottolineando che il rischio di contagio risulta molto basso.
La febbre emorragica Crimea-Congo
La febbre emorragica Crimea-Congo (CCHF) è una malattia virale acuta causata da un Nairovirus della famiglia Bunyaviridae. La trasmissione avviene principalmente attraverso il morso di zecche infette del genere Hyalomma o tramite contatto diretto con sangue o tessuti di animali infetti. Può anche diffondersi tra esseri umani attraverso fluidi corporei. I sintomi iniziali includono febbre alta, cefalea intensa, dolori muscolari, nausea, vomito e diarrea.
Nei casi più gravi possono manifestarsi emorragie interne ed esterne. Il tasso di mortalità varia dal 10% al 40%, rendendo questa malattia estremamente pericolosa. Al momento non esistono vaccini specifici per l'uomo, e la prevenzione si basa su misure di protezione personale contro le punture di zecca e sul controllo delle popolazioni di zecche.
In Italia, le autorità sanitarie monitorano attentamente situazioni simili per prevenire la diffusione di malattie infettive importate. Il caso della donna ricoverata a Cosenza, rientrata dal Congo con sintomi sospetti, è stato gestito con tempestività e precauzione. Attualmente, non ci sono indicazioni di rischio per la popolazione.