"Dalla cura al prendersi cura", al Policlinico di Germaneto per ridare il sorriso alle donne in terapia oncologica
L’obiettivo? Insegnare a truccarsi per garantire una migliore qualità della vita e aiutarle ad affrontare le conseguenze delle terapie alleviandone i disagi
Una giornata per insegnare alle pazienti oncologiche a truccarsi ed a “nascondere” i “segni” della malattia. Nel “Mese Rosa”, dedicato alla prevenzione del tumore al seno, al reparto di Oncologia del Policlinico “Mater Domini” di Catanzaro è andata in scena “Dalla cura al prendersi cura”, iniziativa dedicata (in maniera leggera) all’estetica oncologica nel convincimento che vengono prima le cure salvavita e poi quelle dell’anima.
Protagonisti l’istituto di Bellezza “Elisir” di Caterina Signorello, l’intero staff medico – infermieristico) del reparto per il trattamento dei tumori alla struttura universitaria catanzarese e l’associazione “Angela Serra per la ricerca sul Cancro Gruppo Ardos Germaneto Catanzaro”.
«Quando si realizzano i sogni – sottolinea la Signorello - provi dentro di te un’emozione unica! Per me, per noi è stato un grande giorno».
Parole che abbinano l’essenza della donna e della professionista.
«I farmaci non escludono i trattamenti di bellezza - aggiunge -, se di fronte si ha una donna alle prese con un tumore al seno. Anzi. Tutelare il suo stato di salute psicologico, anche attraverso una maggiore attenzione all’estetica, può essere un valido supporto «per migliorare i tassi di successo delle cure oncologiche, favorendo una maggiore adesione alle terapie».
Tutto questo è l’estetica oncologica, la disciplina che declina i trattamenti estetici complementari (sicuri e ben tollerati, studiati tenendo conto della specifica storia clinica della paziente) alle esigenze di chi affronta le terapie senza disdegnare la corretta alimentazione e un efficace percorso psicologico.
«Uno studio condotto su donne con cancro al seno – ha evidenziato l’equipe oncologica del Policlinico che ha preso parte alla giornata - rileva meno disagio emotivo e un maggiore benessere psicofisico per chi tratta la pelle, intossicata dalle cure, in modo adeguato.
In questa ottica, insegnare alle donne a truccarsi per nascondere pallore o rush cutanei non è solo una parentesi di leggerezza ma una iniezione di fiducia e sentirsi bene con se stesse per affrontare con una prospettiva completamente diversa le cure».
Ad “integrarsi” con chi si è occupato di estetica i professori Piefrancesco Tassone e Pierosandro Tagliaferri, la dottoressa Nicoletta Staropoli, la caposala Ippolita Rondinelli, gli infermieri, gli oss e la nutrizionista Tiziana Montalcini.
«A tutti veramente grazie – conclude Caterina Signorello -, sono stati davvero meravigliosi. Ma grazie, soprattutto, a tutte le pazienti che ci hanno dato la possibilità di poter donare loro un po’ della nostra professionalità e amore».