Il maltempo, con forti raffiche di vento e pioggia intensa, ha caratterizzato le ultime due giornate, su tre programmate, organizzate dall’Ordine dei Minimi a Paola, presso il Santuario, per celebrare il 170° anniversario della scomparsa del Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi, frate minimo nativo di San Sisto dei Valdesi. Una situazione ambientale simile alle ore del suo trapasso terreno. Una iniziativa condivisa e sostenuta dall’Associazione “Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi” che ha sede proprio a San Sisto dei Valdesi, una frazione del Comune di San Vincenzo La Costa, istituita il 27 maggio 2001 per tenere vivo il ricordo di questa figura e tramandarne le opere e la missione fino a giungere alla conclusione del processo di beatificazione, aperto da ben 32 anni dopo il riconoscimento dell’eroicità delle virtù ad opera di San Giovanni Paolo II° con decreto promulgativo l’ 11 dicembre 1987.

Una folta delegazione della comunità sansistese, guidata dal presidente dell’Associazione, Franco Perrotta,  e dal parroco della comunità parrocchiale, Antonio De Rose, con la presenza della Confraternita dell’Immacolata di San Sisto insieme alla Priore, Concetta Serpe, sono stati accolti, nella giornata conclusiva dell’evento commemorativo, all’ingresso del convento dal Postulatore generale dei Minimi, padre Ottavio Laino e da padre Domenico Cupri, dove sono stati accompagnati a visitare la stanza del Venerabile, luogo di soggiorno e preghiera durante la sua permanenza al Santuario  e dove è deceduto nella mattinata del 20 dicembre 1849, al cui interno sono state collocate reliquie e documenti che ne tracciano il percorso di vita.

Per la comunità dei fedeli è stata una felice ricorrenza per ritrovarsi subito dopo nella nuova Basilica ed assistere alla Santa Messa concelebrata e presieduta dal provinciale dei Minimi, padre Francesco M. Trebisonda, dove nel frattempo nel pomeriggio di sabato 21 dicembre era stata collocata sull’altare la”Luce di Betlemme”, simbolo di pace e fratellanza mondiale, portata in pellegrinaggio dalla stazione ferroviaria dal gruppo Scouts Agesci della cittadina tirrenica; nonché un quadro raffigurante il Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi e la sua Madonnina “Mater Gratiae et Misericordiae”, con la quale il Venerabile era solito benedire i fedeli,  invocando fratellanza, pace, amore e carità, oggetto di illustrazione e presentazione ai giovani e fedeli intervenuti da parte di Padre Ottavio Laino.

Temi ripresi nell’omelia della Santa Messa da parte del postulatore generale dei Minimi, padre Ottavio Laino, che dal Provinciale, padre Francesco Trebisonda, il quale ha sollecitato la comunità presente alla cerimonia nel dare continuità all’opera intrapresa a suo tempo dal Venerabile Clausi, sollecitato dalle parole del Papa Gregorio XVI°, a riscoprire la bellezza della Chiesa, essendo madre, osservandone le regole religiose e spirituali per essere una comunità viva nel rispetto della fratellanza e del soccorso del  genere umano; mentre padre Ottavio ha tenuto a sottolineare del Venerabile la sua grande devozione verso la Santissima Trinità (Dio Padre, Figlio e Spirito Santo) con l’aggiunta della stessa Madre di Gesù identificata nella Madonnina, Madre di Grazia e Misericordia, che gli dava l’espressione più palese della sua serena spiritualità.  Visse la stessa esperienza di  Gesù nell’orto degli ulivi nel sentire il peso della croce, schiacciato, senza sentire più la presenza di Dio, facendolo passare dal crogiulo della sofferenza fisica per sconfiggere il peccato, richiamando la colpa su di sé, in modo da dare all’umanità la dignità di essere figlia di Dio. “Padre Bernardo – sono ancora le parole del postulatore del processo di beatificazione - si sentiva attratto dal Padre, che con uno speciale amore lo chiamava al suo servizio e si consacrò totalmente a Lui, fino a trasformarsi in autentico olocausto per cooperare alla realizzazione del suo disegno di salvezza”.

Al termine della Messa l’intera comunità, intervenuta per la celebrazione, si è recata in processione presso la tomba del Venerabile Clausi, collocata nella vecchia Basilica, per una preghiera finalizzata alla sua beatificazione.