Stretta anti-evasori, al via la digital tax
Non solo la confisca dei beni per gli evasori, come nel caso di mafia e terrorismo. Ma anche, secondo l’annuncio serale del vice-ministro grillino, Laura Castelli, manette più facili per chi non paga le tasse, con pene aumentate fino a 8 anni. Una super-stretta sui fronti considerati più a rischio evasione, con una raffica di norme, adempimenti, paletti, misure draconiane per recuperare il massimo gettito: come base di partenza circa 3,3 miliardi di euro, ma col traguardo dei 5 che mancano all’appello per la manovra per il 2020. A questo mira il decretone fiscale, in programma per il Consiglio dei ministri di lunedì. "Ogni euro che recupereremo dall’economia sommersa, è un euro che potremo destinare ai nostri figli, ai nostri malati, alle infrastrutture e alla riduzione delle tasse", sentenzia il premier Giuseppe Conte. Ma se il piatto forte della legge di Bilancio è il pacchetto anti-evasione, ieri, oltre a un momento di panico sulla tenuta della maggioranza con il Def passato alla Camera per soli tre voti in più, sono emerse anche altre novità. Il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha annunciato che, in attesa di una misura ad hoc a livello europeo e mondiale, "l’Italia ha la digital tax, e noi la faremo entrare in vigore dal primo gennaio". Può portare a incassare mezzo miliardo l’anno.Tornando al decreto fisco, il provvedimento, che conterrà anche gli incentivi per i seggiolini salva-bambini, punta su un drastico giro di vite contro le frodi sui carburanti, sugli alcolici, sulle auto con targhe estere, anche quelle usate; il via libera agli agenti "sotto copertura" per smascherare il gioco d’azzardo illegale. Fino a una serie d’interventi per rendere più complessi i meccanismi di compensazione di tutti i crediti fiscali e contributivi delle imprese verso lo Stato e di restituzione di quelli vantati dai cittadini, anche con il 730: lo Stato utilizzerà il credito fiscale come un ‘bancomat’, da cui prelevare direttamente quanto il contribuente deve, a meno che non sia già in atto una rateizzazione. "L’ipotesi di differimento della compensabilità dei crediti Irpef, Ires e Irap fino a dopo la presentazione delle relative dichiarazioni per la parte eccedente i 5.000 euro, come già avviene per i crediti Iva, rischia di trasformarsi in un prestito forzoso a carico del settore privato dell’economia", avverte Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti. Dopo mille rinvii arriva poi la lotteria degli scontrini, con multe salate ai commercianti che non inseriscono il codice fiscale degli acquirenti per permettere loro di partecipare all’estrazione. Secondo la Castelli, nel pacchetto anti-evasori, oltre alla confisca dei beni, entreranno anche soglie di punibilità più basse e aumento delle pene fino a otto anni. Mentre le soglie di punibilità, ovvero il tetto di evasione oltre il quale si rischia di finire in prigione, scendono fino a 50mila per omesso versamento di ritenute dovute o certificate, mentre passano da 150 a 100mila per il reato di dichiarazione infedele.