Guardia di Finanza
Guardia di Finanza

Una lussuosa villa del valore di circa 4 milioni di euro è stata sequestrata a Vittorio Veneto (Treviso) dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Catanzaro che hanno eseguito un decreto emesso dal Tribunale di Catanzaro - Sezione per l'applicazione delle Misure di prevenzione nei confronti di un imprenditore di Petilia Policastro (Crotone).

Il provvedimento

Il provvedimento è stato emesso sulla base degli approfondimenti economico - patrimoniali, coordinati dalla Dda catanzarese, ed eseguiti dagli specialisti della Sezione misure di prevenzione - Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, con la collaborazione del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Venezia.
L'imprenditore, secondo l'accusa, rientrerebbe nella categoria dei soggetti connotati da "pericolosità generica economico-finanziaria" visto il suo coinvolgimento in svariate condotte di bancarotta fraudolenta, truffa e ricettazione, commesse nel periodo compreso tra il 1996 e il 2021.

L'immobile

quindi, sempre secondo l'accusa, sarebbe stato acquistato con i proventi illeciti, anche in relazione alla sproporzione tra il suo valore e gli esigui redditi dichiarati ai fini delle imposte sui redditi dall'imprenditore e dai suoi familiari.

Le indagini economico-patrimoniali

 condotte dalla Guardia di Finanza sono strumenti fondamentali per contrastare reati di natura economica e finanziaria, come evasione fiscale, riciclaggio di denaro, corruzione, frodi e altre forme di criminalità organizzata. Queste operazioni mirano a ricostruire e monitorare la consistenza patrimoniale e finanziaria di persone fisiche e giuridiche, con l'obiettivo di individuare fonti di reddito illegittime, patrimoni illecitamente accumulati e flussi di denaro di origine sospetta.

Le indagini

 sono caratterizzate da un approccio meticoloso e multidisciplinare, che coinvolge l'analisi di dati finanziari, documentazione contabile, registri bancari e altre informazioni economiche. Gli investigatori utilizzano sofisticati strumenti informatici e tecniche avanzate per tracciare movimenti di denaro, anche attraverso transazioni internazionali e conti offshore. L’attività si concentra, inoltre, sull’identificazione di patrimoni intestati a prestanome o a società di comodo, tipicamente utilizzati per occultare l’origine illecita dei beni.

Un aspetto fondamentale delle indagini economico-patrimoniali 

è la collaborazione con altre istituzioni e autorità nazionali e internazionali, come l'Agenzia delle Entrate, l'Unità di Informazione Finanziaria (UIF), le forze di polizia estere e le autorità giudiziarie. Questi partenariati permettono alla Guardia di Finanza di ottenere informazioni e prove cruciali per smascherare reti criminali complesse e operazioni di riciclaggio sofisticate.

Inoltre 

l’attività della Guardia di Finanza si estende al sequestro e alla confisca di beni illeciti, un passaggio cruciale che permette di sottrarre alle organizzazioni criminali le risorse economiche necessarie per sostenere le loro attività. Attraverso queste misure, l’obiettivo non è solo la repressione dei reati, ma anche la prevenzione, dissuadendo comportamenti illeciti e ristabilendo un equilibrio economico e fiscale all'interno del tessuto sociale ed economico del Paese.

Le indagini economico-patrimoniali della Guardia di Finanza

 dunque, rappresentano una componente essenziale nella lotta alla criminalità economica, proteggendo l’integrità del sistema economico e finanziario italiano e contribuendo alla giustizia sociale.