"Da Santa Maria in Trastevere l'abbraccio a tutti i lottatori della speranza che hanno fatto

sì che questo giorno sia un vero Natale". Così il parroco di

Santa Maria in Trastevere, don Marco Gnavi, saluta su Twitter

quanti hanno reso possibile e collaborato al pranzo di Natale

con i poveri svoltosi oggi nella basilica romana per iniziativa

della Comunità di Sant'Egidio. Oltre mille persone, in un clima

di grande gioia e familiarità, hanno partecipato a Roma, a

mezzogiorno, all'appuntamento annuale della Comunità per i senza

dimora, gli anziani soli, le famiglie in difficoltà, le persone

fragili, che si ripete dal Natale del 1982.

  Ma molti altri sono i partecipanti ai pranzi di Natale

promossi da Sant'Egidio in Italia e nel mondo: circa 60 mila i

commensali in un centinaio di città italiane (tra cui Bologna,

Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Padova,

Parma, Torino, Trieste) e 240 mila in oltre 70 Paesi di tutti i

continenti.

  Una "festa della solidarietà", l'ha chiamata Sant'Egidio, per

sostenere la quale e accogliere un numero sempre maggiore di

persone, dal 2 al 25 dicembre è stata lanciata la campagna di

sensibilizzazione e raccolta fondi "A Natale aggiungi un posto a

tavola". Come da tradizione, il menù del pranzo di Natale

di Sant'Egidio ha previsto in Italia antipasto, lasagne,

polpettone con verdure, frutta fresca, panettone e spumante,

caffè e cioccolatini. Inoltre tutti gli ospiti conosciuti dai

volontari

hanno ricevuto regali pensati apposta per loro: oggetti utili

come coperte e sacchi a pelo, radio, indumenti, prodotti per

l'igiene personale, zainetti, borsoni, ma anche alimenti e

dolci.

  "Lo facciamo perché nessuno sia escluso - ha spiegato la

Comunità -: una grande tavolata capace di mettere insieme tante

persone diverse tra loro. Un Natale per tutti. In un tempo in

cui si parla e si vive troppo spesso all'insegna della

contrapposizione e dello scontro vogliamo offrire un'immagine

che è già realtà in tante parti del nostro Paese e rappresenta

il volto umano delle nostre città italiane". "Ma è una realtà

che proponiamo anche in Europa e negli altri continenti - ha

aggiunto -: una grande festa della generosità aperta a tutti.

Vorremmo che si vivesse così ogni giorno dell'anno e crediamo

sia possibile dato l'alto numero di persone che si è unito a noi

in questo Natale contribuendo ad allargare la famiglia umana a

chi ha bisogno".