Per anniversario naufragio, a Cutro superstiti e parenti vittime
Per anniversario naufragio, a Cutro superstiti e parenti vittime

Il naufragio a Steccato di Cutro, in cui persero la vita 94 persone, tra cui 35 minorenni, e con un numero ancora imprecisato di dispersi, ha portato alla recente condanna di tre presunti scafisti. Hasab Hussain, 22 anni, di nazionalità pakistana, è stato condannato a 16 anni di reclusione; Khalid Arslan, 26 anni, anch’egli pakistano, a 11 anni, un mese e dieci giorni; Sami Fuat, 51 anni, turco, a 16 anni. I tre sono stati riconosciuti colpevoli, ma sono stati assolti dall'accusa di naufragio colposo. Alla lettura della sentenza, i due imputati pakistani sono scoppiati in lacrime.

Le accuse agli imputati

In precedenza, un altro cittadino turco, Gun Ufuk, di 29 anni, era stato condannato a 20 anni di reclusione e a una multa di tre milioni di euro per il suo coinvolgimento nel medesimo naufragio. Le accuse per questi individui includevano favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte in conseguenza del favoreggiamento. Queste sentenze rappresentano una risposta giudiziaria significativa a una delle più gravi tragedie marittime legate all'immigrazione nel Mediterraneo, sottolineando l'impegno delle autorità italiane nel perseguire i responsabili di tali eventi.

Naufragio Steccato di Cutro

Il 26 febbraio 2023, un caicco carico di migranti si è schiantato su una secca a poche decine di metri dalla costa di Steccato di Cutro, nei pressi della foce del fiume Tacina, provocando la morte di 94 persone, tra cui 35 minorenni, e un numero imprecisato di dispersi. 

In seguito a questa tragedia, le autorità italiane hanno avviato indagini che hanno portato all'arresto di diversi presunti scafisti coinvolti nell'organizzazione del viaggio. Il 7 febbraio 2024, il tribunale di Crotone ha condannato Gun Ufuk, cittadino turco di 29 anni, a 20 anni di reclusione e al pagamento di tre milioni di euro di multa per il suo ruolo nel naufragio.