Una folla immensa ha invaso Piazza San Pietro per dare l'addio a Papa Francesco. Le esequie, iniziate nella mattinata del 26 aprile, sono state accompagnate da un lungo applauso che ha accolto l’uscita del feretro dal portone della Basilica, sorretto a spalla dai sediari pontifici. Sul sagrato, tra le prime file, erano presenti i rappresentanti delle più alte cariche dello Stato e personalità internazionali: il presidente Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni, i presidenti Donald Trump, Emmanuel Macron e Javier Milei, insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Oltre 140mila persone hanno gremito via della Conciliazione, testimoniando l’amore e il rispetto di tutto il mondo per un Papa che ha segnato profondamente il suo tempo. A dare inizio alla celebrazione è stata la solenne processione dei cardinali all'interno della Basilica, mentre la bara in legno semplice, come voluto da Francesco, veniva posizionata all’esterno.

Il corteo verso Santa Maria Maggiore

Al termine della funzione, il feretro si avvierà in corteo a passo d’uomo lungo le vie del centro di Roma, ripercorrendo parte dell’antica Via Papalis. Destinazione finale: la Basilica di Santa Maria Maggiore, luogo tanto amato da Papa Francesco, dove avverrà la tumulazione in forma privata. Lungo il percorso, fedeli e curiosi potranno assistere al passaggio del corteo, mentre maxi schermi posizionati in diversi punti della città trasmetteranno in diretta le immagini della cerimonia.

Un addio che unisce poveri e potenti

Come nei suoi insegnamenti più cari, anche nell’ultimo saluto Papa Francesco ha voluto unire tutti: i potenti della terra e le persone più umili. Saranno infatti i poveri e i bisognosi ad accoglierlo a Santa Maria Maggiore, in un simbolico abbraccio che racconta meglio di ogni discorso la sua eredità spirituale. Con questo ultimo viaggio, Francesco lascia una traccia indelebile nella storia della Chiesa e nel cuore di milioni di fedeli nel mondo.