Il segretario Corecom Calabria Avv. Frank Mario SANTACROCE, ringrazia il Movimento Forense Crotone ed il suo Presidente l’Avv. Salvatore Rocca che ha accolto l’invito di organizzare alcuni incontri formativi congiunti su temi non molto discussi che però sono di interesse per la nostra categoria, il 4 ottobre 2019 ore 16:00 presso la sala consiliare del Comune di Crotone, la tutela dei minori nel sistema delle comunicazioni il prossimo incontro sul conciliaweb e sulle grandi opportunità di lavoro che offre il sistema delle conciliazioni per la classe forense.

Siamo consapevoli di essere maltrattati dal sistema ma non sappiamo sfruttare e valorizzare le cose che il sistema ci offre ma questo sarà oggetto del secondo incontro che faremo nei prossimi mesi. Oggi il tema è la tutela dei minori e le sue criticità. E voglio esordire in questo mio breve contributo citando il contenuto due norme. La prima afferma: “In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse del fanciullo deve essere una considerazione preminente”.

La seconda afferma: “Nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie o illegali nella vita privata, nella sua famiglia, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza e neppure di affronti illegali al suo onore e alla sua reputazione. Il fanciullo ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o tali affronti”.

Questo è quanto recitano gli articoli 3 e 16 della convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvato dall’Assemblea generale delle nazioni unite il 20 novembre 1989. Sono passati quasi 30 anni e cosa accade oggi?

Il diritto d’autore (L. n.633/1941) e le disposizioni specifiche del codice di procedura penale sulla pubblicità dei procedimenti in cui sono coinvolti minorenni richiama il disposto dell’art. 114, sul “divieto di pubblicazione di atti e di immagini” e dell’art.13 delle disposizioni sul processo minorile secondo il quale: “sono vietate la pubblicazione e la divulgazione, con qualsiasi mezzo, di notizie o immagini idonee a consentire l’identificazione del minorenne comunque coinvolto nel procedimento”.

Il decreto del Presidente della Repubblica n. 448/88 (norme sul processo penale a carico di imputati minorenni), all‘art 50 sancisce espressamente “Il divieto… di pubblicazione e divulgazione con qualsiasi mezzo di notizie e immagini idonee a consentire l’identificazione di un minore” prevedendo che si osserva – anche in caso di coinvolgimento a qualunque titolo del minorenne – in procedimenti giudiziari in materie diverse da quella penale.

Il Codice della privacy (D. L.vo. n.196/2003) secondo il quale chiunque, e quindi anche il minorenne, ha diritto alla protezione dei dati personali che lo riguardano e il loro trattamento deve svolgersi nel rispetto dei diritti, delle libertà personali e della dignità, con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale.

Detto ciò il legislatore non ha fatto altro. Si è limitato a stabilire 4 norme, tra l’altro in modo confusionario, con una successione temporale che le accavalla, ripete e a volte rende anche in contrasto tra di loro ma non ha fatto la cosa più importante…

Non si è determinato sulla consapevolezza…Ossia sulla concreta e reale necessità di dare attuazione a queste norme. Sappiamo infatti tutti che una norma giuridica trova concreta applicazione non solo nella valutazione del quadro normativo e del precetto imposto…ossia il rispetto della norma… ma nella capacità di renderla concreta nel vivere sociale. Faccio un esempio. Non è sufficiente che uno Stato faccia una legge contro il razzismo se poi lo stesso stato non è in grado di praticare e predicare la lotta al razzismo attraverso campagne di sensibilizzazione, politiche sociali di prevenzione del fenomeno e attività culturale e didattica (scuole, famiglia, università, ecc.) e per farlo destinando somme allo scopo. Oppure La legge regionale sulla ludopatia (ESEMPIO)LR n. 9/2018 (limitazioni orari apertura, distanze minime dai luoghi sensibili, sanzioni, vigilanza, ma quando andiamo a vedere la voce sulla prevenzione dopo il primo esercizio non c’è più nulla. Zero euro. Assolto l’obbligo con lo NO SLOT DAY.. mi sembra un po riduttivo e ridicolo.

E’ necessario infatti che anche nella modalità di veicolazione della stessa norma precettizia… è necessario sostenere quell’attività propedeutica e indispensabile per accompagnare il cittadino nel suo percorso di vivere nel contesto civile. L’anomalia tutta Italiana sta in un dato molto importante per far capire come c’è stata una evoluzione tardiva, lenta e macchinosa. Nel mondo occidentale la tutela del minore esiste da oltre 30 anni con sistemi di monitoraggio del sistema radio televisivo e sanzionario applicato con cura e razionalità.

In Italia è avvenuto il contrario. Dati statistici: secondo paese al mondo per ludopatia. L’industria del gioco d’azzardo in Italia è una delle più floride dell’economia nazionale. Disciplinato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli dal 2017 (in precedenza ad occuparsene era l’AAMS – Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato) questo ricco settore movimenta ogni anno enormi flussi di denaro quantificati nell’ordine di miliardi di euro.

RUOLO STATO ASSENTE INGIUSTIFICATO E COLPEVOLE

I dati parlano di circa 26 milioni italiani interessati dal fenomeno del gioco. Una passione che si manifesta nei modi più svariati, dal semplice gratta e vinci, ai videopoker fino alle scommesse sportive e ai tanti giochi online, disponibili su portali come LeoVegas mobile casino Italia. Si stima che tra il 2016 e il 2017 solo in Italia ci sia stata una speso in slot machine e videopoker pari a quasi 16 miliardi di euro, una cifra che cresce fino a 98 miliardi se s’includono anche il poker, le scommesse sportive e i gratta e vinci. Con una spesa pro capite di circa 400 euro al mese, gli italiani si collocano al primo posto in Europa in questa classifica. Diversi studi testimoniano come a incidere particolarmente sia la realtà sociale dei giocatori: il 47% degli italiani affetti da ludopatia vive in condizioni di povertà, mentre il 56% ha un reddito medio-basso. La dipendenza dal gioco può essere sia causa, sia conseguenza di situazioni di instabilità economica. Altra fascia a rischio è quella dei giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni che costituiscono il 47% dei giocatori di slot. La presenza di un minorenne nei fatti di cronaca rendeva, per certi versi, anche più “spendibile” la notizia. I minorenni erano intesi come “merce” preziosa e i giornalisti erano “figli” di una cultura in cui si poteva e “doveva” pubblicare ogni dettaglio, in virtù della completezza dell’informazione. Dal 1990 non è più così. Da questa data il diritto/dovere di cronaca va esercitato senza venire meno al rispetto della persona, in particolare se nei fatti di cronaca è coinvolto un minorenne, e ad oggi la realtà su cui si misura l’informazione è cambiata significativamente. Copertura del volto, omissione del nome, ecc. ecc.

A tutto questo ci porta ai giorni nostri. All’evoluzione tecnologica straordinaria dell’ultimo decennio, alla proliferazione dei sistemi di comunicazione via internet (social e altro) verso i quali ci siamo fatti trovare impreparati e verso i quali non esiste ancora oggi la legislazione organica e di forte tutela. E’ quindi un problema culturale ancor prima che giuridico. Di fronte ad una vera e propria rivoluzione tecnologica, soprattutto con i new media, è aumentata l’esigenza di proteggere i soggetti più deboli, tra cui i minorenni, dalle conseguenze di una non corretta informazione, rafforzandone la tutela. La gestione del sistema radio televisivo stabilisce regole generali: divieto di vedere film a minori di 14 anni la regola delle face orarie protette il parental control.

L’agCom si è resa da subito conto della carenza normativa ed ha sempre insistito verso una politica diversa ammonendo il legislatore che serve con urgenza una esauriente e preventiva informazione, con attività di istruzione nelle scuole primarie. Come si impara a guidare un auto bisogna imparare a guardare la tv ed a usare internet. E’ questo il punto cruciale. Qual è la nostra ricetta del Corecom.

Sistema di istruzione scolastica. Prevenire meglio che curare… abbiamo presentato diverse proposte per reintrodurre l’educazione civica a scuola, ad ogni grado e livello. E’ impensabile oggi non insegnare ciò che accade nella quotidianità e continuare a insegnare la storia partendo dal medioevo e quando si arriva alla fine dell’anno scolastico si sta studiando ancora la prima guerra mondiale e non sappiamo nulla degli ultimi 50 anni di storia (sarebbe il caso di rivedere i programmi in materia).

Sistema di monitoraggio dei media. Abbiamo dato incarico alle università di Reggio e Messina di realizzare un software che effettua un monitoraggio h24 molto sensibile che rileva in tempo reale criticità e distorsioni di quelle regole scritte dal legislatore (scene di violenza, pornografia, rispetto fasce orarie), cosi si assolve realmente all’obbligo. Oggi accade che il 70% delle infrazioni passano in cavalleria (il monitoraggio è a campionatura e non tutti denunciano gli abusi). Con questo sistema l’attività di monitoraggio è totale e consente di intervenire anche nel caso di inerzia dell’utente.

Legislazione a livello comunitario uniforme. Il sistema dei media è internazionale…. Se volessi superare ogni ostacolo o rendermi difficilmente aggredibile userei ID o credenziali internazionali. Con una legislazione uniforme si rende difficile tutto , il commercio pedopornografico, l’hackeraggio e tutto il resto.

Siamo molto indietro e la strada da percorrere è tanta.

 

 

 

 
Riceviamo e pubblichiamo

Avv. Rocca Salvatore

Consigliere Ordine Avvocati Crotone

Presidente Movimento Forense di Crotone