Ne sarebbero servite 500mila, ma la conta si è fermata a 669: fallisce così la raccolta firme dei radicali per chiedere il referendum sul taglio dei parlamentari. Ma nel pomeriggio saranno depositate quelle raccolte tra in Senato che dovrebbero consentire la consultazione: le firme raccolte in questo caso sarebbero più di 70. Il deposito in Cassazione da parte dei radicali è comunque avvenuto. "Abbiamo voluto verbalizzare la violenta censura attuata dai media e dal servizio pubblico - ha spiegato il segretario del Partito radicale, Maurizio Turco, in una conferenza stampa davanti alla Cassazione - ai quali si era rivolto per la prima volta nel discorso di fine anno il Presidente della Repubblica". Il Partito radicale è contrario alla riforma "che prevede la cessione di rappresentanza da parte dei cittadini", ha spiegato Turco. Su un manifesto era scritto: "Con la riduzione dei parlamentari questo è il risparmio annuale per ogni cittadino: un caffè".

E domenica scade anche il termine per la raccolta firme tra i parlamentari: dopo il ritiro delle firme di quattro eletti di Forza Italia di area Carfagna e i dubbi di alcuni firmatari dem, sono arrivate le nuove sottoscrizioni tra i senatori. Alle 15.30 in Cassazione i parlamentari presenteranno le loro firme, e quindi la surroga dell'area Carfagna potrebbe essere già scattata. Tra le firme che si sono aggiunte ci sarebbero quelle dei forzisti Roberta Toffanin, Dario Damiani e Adriano Galliani: sono tutti molto vicini a Silvio Berlusconi, irritato per l'iniziativa di Carfagna e sollecitato da Salvini perché richiamasse all'ordine i suoi parlamentari.

Per Mara Carfagna "euello sul taglio dei parlamentari è un referendum salva-poltrone. È un vero e proprio trucchetto, che ha come unico obiettivo quello di costringere gli italiani a eleggere nuovamente mille parlamentari, anziché seicento. Per questo ai colleghi senatori che mi hanno chiesto un parere ho detto: non prestatevi a un giochino di Palazzo che screditerà la politica, squalificherà Forza Italia, resusciterà il populismo. La riduzione dei parlamentari è stata approvata con il sì di Forza Italia appena tre mesi fa, dopo quattro  letture. Siamo da sempre favorevoli al taglio delle poltrone e il presidente Berlusconi con lungimiranza è stato tra i primi a volere una riforma costituzionale di questo tipo. Siamo e saremo sempre all'opposizione di questo governo dannoso, vogliamo andare  al voto anche domani, ma vogliamo farlo in totale trasparenza eleggendo da subito un Parlamento più snello. Non abbiamo alcun interesse a sostenere un finto referendum, vogliamo dire la verità agli italiani, senza assumerci noi la responsabilità di un gioco  sporco che avvantaggia solo gli altri. Chi vuole il referendum per rimandare il taglio dei parlamentari lo dica apertamente, ci metta la faccia e non utilizzi giochi di palazzo".

Fonte Repubblica