Coronavirus: Calabria, una Pasqua surreale, saltano tradizioni
Una Pasqua surreale: strade e piazze deserte, chiese vuote, tradizioni totalmente saltate,
pranzi in casa tra pochi, rigidi controlli da parte delle forze
dell'ordine perché siano rispettati regole e divieti. La
Calabria fa i conti con la straordinarietà della situazione
imposta dal coronavirus e si comporta di conseguenza, con senso
di tristezza e rassegnazione ma, al contempo, con civismo e
maturità.
I tanti riti religiosi sono stati l'occasione per invitare i
fedeli alla preghiera perché la pandemia venga al più presto
superata.
In una situazione così particolare, un ruolo importante lo
svolgono le iniziative di solidarietà che vengono promosse sul
territorio. Come quella della Scuola allievi carabinieri di
Reggio Calabria, che, con l'"Operazione Sorriso", ha donato
seicento uova pasquali ai bambini ricoverati in ospedale. O come
quella di un ristoratore di Sant'Eufemia d'Aspromonte, che ha
preparato 350 pasti e li ha donati a famiglie indigenti.