Altre due croci trafitte sulla stessa strada degli orrori: Claudia Ferrari e Giacomo Belfiore erano marito e moglie, in viaggio verso Bari per un convegno, a cui, però, non giungeranno mai. Avevano scelto di arrivare con calma, percorrendo la Statale 106 all'altezza di Sibari, per godersi una strada che, presto a poco, si sarebbe rivelata la loro tomba. Uno scontro frontale, un impatto spaventoso, e poi la morte. Durante l’impatto ha perso la vita anche il loro cane, Ombra, che li accompagnava ovunque, e, fedelmente, li ha seguiti anche in questo loro ultimo viaggio.

Claudia e Giacomo, chiamato "Angelo" dagli amici, rispettivamente di 56 e di 57 anni, erano due coniugi residenti a Palermo. L’immenso dolore della loro perdita è reso evidente dai messaggi strazianti dei parenti e amici che raccontano quegli ultimi giorni passati in loro compagnia, quando ancora nessuno avrebbe mai pensato che quelle ultime parole scambiate non erano altro che un addio.

Tra i messaggi resi pubblici sulla bacheca Facebook, c’è quello di Vincenzo Leone, un medico che insieme alla compagna Nadia Indovino, aveva condiviso gli ultimi momenti di vita della coppia, descrivendo il loro ultimo viaggio insieme e poi quel fatale percorso in macchina.

«Con Claudia e Angelo avevamo fatto la tratta Palermo-Napoli con la nave giorno 7, lieti di esserci incontrati dopo tanto tempo. – scrive Vincenzo Leone - Avevano deciso, dopo il convegno di Bari, dove stavano recandosi, di ritornare in macchina, facendo delle tappe e "godendosi" quella strada che, inconsapevoli, sarebbe stata la loro tomba! Il loro bellissimo cane Ombra, un bellissimo esemplare di bovaro del bernese, li ha seguiti in quest'ultimo tragico viaggio!».

Le parole della compagna Nadia, invece, descrivono la purezza del cuore di Claudia, con la quale condivideva il dolore di una malattia:

“Voglio ricordarti come il fiore più puro e delicato che nella mia vita ho mai incontrato! Sei stata la mia forza in un momento dove pensavo di non farcela. Sei stata la mia amica da quando i nostri sguardi si sono incrociati tra quei corridoi dell’Ospedale Cervello, sei stata la mia musa ispiratrice nei momenti di sconforto! Mi hai sollevato, resa consapevole, sostenuto, voluto bene, ed io te ne ho voluto tanto a te. Tu dolce e sincera… tu sempre pronta a dire Si, nonostante avessi le tempeste d’affrontare più di noi. Sei stata il faro per tante lupette siciliane e non! Tanti ricordi ci legano, Padova, Firenze, Torino, Catanzaro e la nostra amata Palermo… Amica mia, il nostro saluto su quella nave non è stato l’ultimo perché tu vivrai sempre in me, come un ricordo dolce e puro che nessuno mai potrà cancellare! Mi mancheranno le tue chiamate, la tua voce, il tuo essere Mamma! Io non ci posso credere, voglio pensare che domani mattina svegliandomi, tu mi chiami….Nadiuscola, Nadiu’… come solo tu sapevi fare, e mi dica che tutto è un dannato scherzo! Hai lottato tanto per tenerti forte alla vita…e la vita ti ha fatto questo brutto scherzo! A te, a tuo marito e alla dolcissima Ombra dedicherò sempre un pensiero dolce che terrò sempre caldo nel mio cuore! Claudia Ferrari le tue ali adesso saranno in ogni farfalla che troverò su di me!'.

Claudia e Giacomo sono due tra le 700 vittime uccise dalla Statale 106 negli ultimi 25 anni. Ma i loro nomi non sono dei numeri all’interno di un elenco infinito, perché dietro ogni vittima c’è una storia, delle vite, una famiglia che soffre, e ne soffrirà per sempre, la scomparsa.