Dal Covid al raffreddore, l'igiene delle mani riduce notevolmente i contagi

Raffaella Santoro /

Le temperature tropicali dell'estate appena trascorsa hanno lasciato spazio ad un autonno già particolarmente rigido, anche al sud dove le miti temperature si prolungano solitamente fino a fine ottobre. Aperta, dunque, la stagione dei "raffreddamenti" e degli stati influenzali, che mettono in allarme, in virtù del fatto che siamo ancora in piena pandemia da coronavirus. E allora, ci sobo diversi metodi, o buone abitudini per "lavorare" sulla prevenzione.

 

Lavarsi le mani con acqua e sapone può prevenire un infezione respiratoria su 5, come il raffreddore o l'influenza, e un'infezione gastrointestinale su 3., lo ricorda il Centers for Disease Control and Prevention, l'organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti, in vista del Global Handwashing Day, la giornata dedicata a questo semplice gesto 'salvavita' che si celebra domani venerdì 15 ottobre.










Nell'ultimo anno e mezzo di pandemia Covid si è spesso sottolineato l'importanza di una corretta igiene e pulizia delle mani, soprattutto quando si prepara il cibo, prima di mangiare e dopo aver tossito, starnutito o essersi soffiati il naso, abitudine corretta che ormai abbiamo assunto tutti, o più o meno tutti per necessità.





L'educazione al corretto lavaggio delle mani con acqua e sapone nella comunità, precisa il Cdc, come viene riportato da Ansa,  può ridurre il numero di persone che si ammalano di diarrea di circa il 23-40 per cento, ridurre l'assenteismo dovuto a malattie gastrointestinali negli studenti del 29-57 per cento, ridurre le malattie respiratorie nella popolazione generale di circa il 16-21 per cento. Per aumentarne la consapevolezza, è stato istituito nel 2008 il Global Handwashing Day.