Stop al Psc di Occhiuto: «Evitata una cementificazione selvaggia a Cosenza»
I consiglieri Graziadio, Tinto e Trecroci: «Ora serve un nuovo piano urbanistico condiviso e sostenibile»

Il Psc di Occhiuto si ferma: «Una colata di cemento evitata»
Il Piano strutturale comunale, Psc, proposto dall’ex sindaco Mario Occhiuto non vedrà la luce. Ad affermarlo con convinzione sono i consiglieri comunali di Democrazia e partecipazione, Francesco Graziadio, Gianfranco Tinto e Aldo Trecroci. Fin dall’inizio del loro mandato, i tre esponenti hanno manifestato forti dubbi su uno strumento urbanistico considerato sproporzionato e inadatto alle reali necessità di Cosenza. L’adesione del Partito Democratico, con le recenti dichiarazioni di Carlo Guccione, rafforza oggi una posizione che sembrava inizialmente isolata. «Il piano di Occhiuto era una colata di cemento – spiegano – con cubature pensate per una città in crescita, mentre Cosenza è passata da 100mila a 60mila abitanti in pochi decenni. Avrebbe soffocato quartieri come via Popilia e Gergeri».
Una nuova visione per la città: sostenibile e condivisa
I consiglieri chiedono ora di avviare subito i lavori per costruire un nuovo Psc che metta al centro le reali esigenze del territorio, puntando su sostenibilità, servizi e partecipazione. «Non basta dire che il piano serviva agli uffici tecnici – sottolineano – se era sbagliato, era giusto fermarsi». L’obiettivo è chiaro: coinvolgere tecnici, cittadini, associazioni e Comuni dell’area urbana per progettare una Cosenza diversa, «con più luoghi di aggregazione e meno cemento». Con due anni ancora davanti alla fine della consiliatura, i consiglieri rilanciano l’impegno: «Mettiamoci subito al lavoro. È per questo che siamo stati votati dai cosentini».