Naufragio Cutro
Naufragio Cutro

La Corte di Appello di Catanzaro ha confermato oggi la condanna a venti anni di reclusione per Gun Ufuk, cittadino turco di 29 anni, accusato di essere uno degli scafisti del caicco "Summer Love". Il naufragio di questa imbarcazione, avvenuto il 26 febbraio 2023 sulla spiaggia di Steccato di Cutro, causò la morte di 94 migranti, tra cui 35 minori. La sentenza è stata emessa dalla terza sezione della Corte di Appello, presieduta dal giudice Carlo Fontanazza, che ha deciso di confermare integralmente la condanna di primo grado pronunciata dal Gup del Tribunale di Crotone, Elisa Marchetto. L'accusa principale a carico di Ufuk era di naufragio colposo, favoreggiamento all'immigrazione clandestina e morte in conseguenza di altro reato.

Confermata la condanna a 20 anni per Gun Ufuk

La decisione della Corte e la reazione della difesa

Durante l'udienza, l'avvocato Salvatore Falcone, difensore di Ufuk, aveva chiesto e ottenuto la riapertura dell'istruttoria dibattimentale per acquisire l'informativa sull'indagine parallela riguardante i presunti mancati soccorsi al caicco, a carico dei militari della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera. Secondo la difesa, la causa della morte dei migranti sarebbe dovuta all'omissione di soccorso da parte delle forze dell'ordine e alla gestione dell'incidente come un'attività di polizia, anziché come un'operazione di salvataggio (Sar). Tuttavia, la Corte di Appello ha respinto questa tesi, confermando la condanna.

Le altre condanne nel caso del naufragio di Cutro

La sentenza odierna è la prima a confermare il ricorso in appello nei confronti degli scafisti coinvolti nel naufragio del "Summer Love". A luglio 2024, Mohamed Abdessalem, cittadino siriano di 26 anni e timoniere della barca, era stato condannato a 20 anni di reclusione dopo aver scelto il rito abbreviato. Nel dicembre 2024, il Tribunale di Crotone aveva emesso altre condanne: 16 anni di reclusione per Hasab Hussain (22 anni, pakistano), 11 anni, un mese e dieci giorni per Khalid Arslan (26 anni, pakistano), e 16 anni per Sami Fuat (turco di 51 anni). Guler Bayram, siriano di 35 anni e ritenuto uno degli organizzatori del viaggio, è deceduto nel naufragio.

Le parole dell'avvocato Falcone

L'avvocato Falcone ha commentato la sentenza con fermezza, affermando: "Le sentenze si rispettano, ma quando sono ingiuste si impugnano. Questa condanna non può che essere frutto di un travisamento del dato probatorio, con un approccio punitivo che sembra allinearsi perfettamente con le politiche repressive del Governo attuale. Un semplice membro dell'equipaggio viene trattato alla stessa stregua degli organizzatori di questi viaggi della speranza, il che è ingiusto". La difesa, pertanto, annuncia che non esiterà a rivolgersi alla Suprema Corte di Cassazione nella speranza di ottenere una revisione della sentenza. "Siamo convinti che ci sarà un giudice a Berlino", ha concluso Falcone, esprimendo la sua determinazione a lottare per quella che considera la giustizia negata.