“Ringrazio il responsabile per il Mezzogiorno del Pd, Nicola Oddati, per avere finalmente evidenziato le cose positive che abbiamo realizzato. Finalmente qualcuno nel Pd, che in questi anni è stato assolutamente assente, ha capito come abbiamo operato e cosa abbiamo realizzato”. E’ quanto ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine della riunione del Pd calabrese svoltasi ieri pomeriggio presso la sede regionale del partito a Lamezia Terme. “Per quanto riguarda la mia ricandidatura -ha aggiunto Oliverio- a dire se si è interrotto o meno un rapporto con i calabresi devono essere gli stessi cittadini calabresi. Dico questo non perché voglia fare prove muscolari o numeriche, ma perché sono convinto che i primi a doversi esprimere debbano essere i cittadini e i territori calabresi. Nessun soggetto può sostituirsi a loro in questa valutazione che deve essere compiuta anche in rapporto alle persone che si mettono in campo. Allo stato non mi pare che oltre al sottoscritto ci siano altri candidati. Se ci sono lo dicano e si facciano avanti. Poi si vada davanti ai calabresi e agli iscritti e si lasci a loro la facoltà di decidere. Questa è l’unica e la più alta forma di democrazia che conosco”. “Ciò che più mi soddisfa della riunione odierna -ha proseguito Oliverio. è il fatto che la stragrande maggioranza di quanti sono intervenuti abbia avanzato la richiesta di lasciare ai calabresi la volontà di esprimere la loro indicazione sulle candidature, così come avviene in tutte le altre regioni d’Italia. Non vedo perché ciò non debba avvenire anche in Calabria. Lo strumento delle primarie mi sembra, in tal senso. una delle forme democratiche più alte di partecipazione. Per quanto mi riguarda -ha ribadito ancora il presidente della Regione- non mi sono mai sentito fuori corsa. Lo dico non per affermare e difendere una posizione personale, ma in rapporto al progetto che abbiamo messo in campo in questi anni per far uscire la Calabria dal pantano e per posizionarla sul binario della crescita e del futuro.  Lo abbiamo fatto senza risparmio di energie, lavorando sodo ed incontrando non poche resistenze e difficoltà perché abbiamo messo in discussione interessi e assetti di potere che si erano consolidati nel corso di decenni. La nostra storia e il nostro impegno sul versante del contrasto all’illegalità e alla criminalità sono noti a tutti e le stesse vicende giudiziarie che mi vedono coinvolto nulla hanno a che fare con rapporti o condizionamenti di organizzazioni criminali, mafiose o ‘ndranghetistiche né per quanto mi riguarda, né per quanto riguarda il capogruppo regionale del Pd Sebi Romeo che, come ha rilevato lo stesso procuratore di Reggio Calabria Bombardieri, è fuori da rapporti con la cosca Libri, oggetto di un’operazione giudiziaria nella quale Romeo è stato ingiustamente coinvolto.  Altre questioni sono state già in parte oggetto di verifiche della magistratura giudicante: la Cassazione ha già avuto modo di dire con chiarezza che, per quanto riguarda ‘Lande Desolate’, c’è stato nei miei confronti un “chiaro pregiudizio accusatorio”. “Sull’ultima vicenda, quella che ha portato perfino ad un sequestro di beni personali -ha concluso Oliverio- abbiamo tutti gli elementi per dire che si tratta di un macroscopico equivoco, perché a Spoleto abbiamo promosso la Regione e non il presidente Oliverio”.