Processionaria
Processionaria

Che fine ha fatto la processionaria in Calabria?

Problema risolto? Tutt’altro. Nonostante la sua silenziosa ritirata dalle prime pagine dei giornali, la processionaria del pino (Thaumetopea pityocampa) continua a rappresentare un nemico insidioso per le foreste calabresi. Forse non è più al centro dell’attenzione, ma il parassita è tutt’altro che sconfitto. Anzi, mentre ci distraiamo con altre emergenze, questo minuscolo flagello lavora incessantemente, lasciando dietro di sé pinete spoglie, rischi per la salute e un fardello pesante per gli ecosistemi locali.

La Calabria, con le sue ricche pinete montane e un clima che negli ultimi anni ha reso la vita più facile a questa specie, rimane un terreno fertile per la proliferazione del parassita. E mentre ci chiediamo ironicamente se il problema sia sparito, la realtà è che la processionaria è ancora lì, in attesa che le temperature più miti e la nostra disattenzione le spianino ulteriormente la strada.

La processionaria in Calabria

La diffusione del parassita

In Calabria, la processionaria colpisce principalmente le pinete, che costituiscono una parte importante del patrimonio forestale della regione. Le aree più colpite sono quelle montane e sub-montane, come la Sila e l’Aspromonte, dove la diffusione del parassita è stata agevolata da inverni sempre più miti. La larva della processionaria si nutre degli aghi delle conifere, causando il deperimento degli alberi e, in casi gravi, la loro morte. Questo impatto ha ripercussioni dirette sugli ecosistemi locali, compromettendo la biodiversità e aumentando il rischio di erosione del suolo.

 

Rischi per la salute umana e animale

Oltre ai danni ambientali, la processionaria rappresenta un pericolo per la salute. I peli urticanti delle larve possono causare reazioni allergiche, dermatiti e problemi respiratori nelle persone che entrano in contatto con il parassita. Gli animali domestici, come cani e gatti, sono particolarmente vulnerabili: l’ingestione accidentale delle larve può provocare gravi conseguenze, fino alla necrosi dei tessuti orali e alla morte. Per cui se qualcuno ha abbassato la guardia ci la comunità si aspetti che la alzi di nuovo.

 

Stato dell’arte e interventi di controllo

Negli ultimi anni, sono stati avviati diversi programmi di monitoraggio e intervento per contenere la diffusione della processionaria in Calabria. Tra le principali misure adottate figurano:

Monitoraggio con trappole a feromoni: utilizzate per valutare la densità della popolazione del parassita e identificare le aree critiche.

Rimozione manuale dei nidi: una pratica efficace ma dispendiosa in termini di tempo e risorse, che richiede personale specializzato.

Trattamenti con insetticidi biologici: come il Bacillus thuringiensis, un batterio utilizzato per combattere le larve senza impatti significativi sull’ambiente.

Interventi preventivi: includono la gestione forestale sostenibile, con il rafforzamento della biodiversità per ridurre la vulnerabilità delle pinete.

Sensibilizzazione e formazione: campagne informative rivolte a cittadini, agricoltori e amministratori locali per aumentare la consapevolezza sul problema e promuovere comportamenti preventivi.

 

Sfide e prospettive future

Nonostante gli sforzi, la gestione della processionaria in Calabria, ovviamente, rimane una sfida complessa. L’adozione di tecnologie più avanzate, come i droni per il monitoraggio delle aree boschive e l’applicazione mirata di trattamenti biologici, potrebbe rappresentare una soluzione promettente. Inoltre, è fondamentale un maggiore coordinamento tra istituzioni, enti locali e cittadini per affrontare il problema in modo sistemico. La lotta alla processionaria in Calabria richiede interventi tempestivi e strategie integrate. Il cambiamento climatico e l’aumento della vulnerabilità degli ecosistemi forestali rendono necessario un impegno collettivo per preservare il patrimonio naturale della regione. Solo attraverso azioni mirate e la cooperazione tra istituzioni e comunità locali sarà possibile mitigare i danni causati da questo parassita e garantire la salute degli ambienti naturali e delle popolazioni che li abitano.