Chi è davvero Davide Barzan? Il “consulente” tra truffe, misteri e promesse milionarie: il caso Pierina e le ombre sul suo passato
Dal sogno milionario alla condanna per truffa: la parabola di Davide Barzan, tra promesse mancate, assegni a vuoto e misteri legati al caso Pierina. Le Iene smascherano un personaggio dalle mille identità e nessuna certezza.

È davvero un vincitore da 47 milioni al Superenalotto o solo un abile millantatore? Le Iene smascherano Davide Barzan, al centro di un’intricata rete di truffe, menzogne e illusioni.
Cosenza – La figura di Davide Barzan continua a far discutere. Salito agli onori delle cronache per il suo presunto coinvolgimento nel caso dell’omicidio di Pierina Paganelli, l’uomo si è presentato pubblicamente come consulente e professionista legale. Ma l’inchiesta de Le Iene getta un’ombra profonda sul suo passato e sulle sue attività, rivelando un quadro fatto di truffe, condanne penali e finzioni clamorose.
Le origini e la (breve) carriera politica
Barzan, originario di Cosenza, era anche candidato al consiglio comunale, senza però riuscire ad affermarsi. Anni dopo si è presentato come vincitore di 47 milioni al Superenalotto: una cifra da capogiro che ha contribuito a creare intorno a lui un’aura di successo e credibilità. Ma, come confermato nell’ultima inchiesta de Le Iene, non esiste alcuna prova che quella vincita sia mai avvenuta.

La condanna per truffa e gli assegni fantasma
Le Iene hanno inoltre rivelato che Davide Barzan è stato condannato a sei mesi di reclusione per truffa, un fatto che mina ulteriormente la sua già traballante immagine pubblica. Numerose le testimonianze raccolte da chi lo accusa di aver promesso affari, investimenti, persino l’acquisto del Cosenza Calcio, senza mai concludere nulla. Tra le sue “vittime”, c’è chi racconta di assegni da 200mila e 500mila euro consegnati e mai incassati, oppure di incontri con fantomatici avvocati – come Carlo Taormina, che in realtà non avrebbe mai avuto nulla a che fare con lui.
Dal Superenalotto alla cantina della (ex) ragazza
In una delle storie più assurde raccontate nel servizio, Barzan avrebbe portato una delle sue “vittime” in un paesino, in quella che era la casa di una sua ex ragazza. Qui, dopo essere stato trascinato in una cantina per visionare presunti lavori, l’uomo sarebbe stato avvisato da un’anziana del posto: “Lascia stare Barzan”. Un avvertimento che oggi suona quasi profetico.
Il caso Pierina e il ruolo di “consulente”
Nel caso dell’omicidio di Pierina Paganelli, Barzan si è presentato come “consulente” di Manuela Bianchi, nuora della vittima e figura centrale nell’indagine. Tuttavia, secondo Le Iene, Barzan non è né avvocato né iscritto ad alcun albo professionale. Questo ha sollevato nuove domande sul ruolo che sta effettivamente giocando nelle indagini e su quanto possa aver contribuito a confondere – e forse ostacolare – il lavoro della giustizia.
Tutto fumo (e truffa), niente arrosto
Il quadro che emerge è quello di un uomo che ha costruito un’immagine di sé fatta di bugie, illusioni e finzione, convincendo persone comuni, imprenditori e persino le forze dell’ordine. Ma dietro la facciata si celerebbe solo un abile manipolatore. Le stesse “vittime” che avevano creduto in lui – chi sperando di fare carriera nel calcio, chi sognando di fare soldi – ora si ritrovano truffate e denunciate dallo stesso Barzan, che avrebbe persino tentato di sistemare tutto con i carabinieri… salvo poi truffare anche loro.