"Mi ha tamponato ed è fuggito via": giustizia e verità per una vittima della strada
Succede un anno fa, ma ancora ad oggi la verità su ciò che è successo non è stata rivelata: giunge all'attenzione della nostra Redazione la segnalazione di M., un ragazzo che da un anno combatte contro un'ingiustizia avvenuta a seguito di un grave incidente stradale, vittima del vile gesto di un'automobilista.
"Era l'11 agosto del 2021 - racconta M. - quando percorrevo la Strada Statale 107 Silana Crotonese, dirigendomi verso Paola, a bordo del mio scooter. Durante un sorpasso, al rientro nella mia carreggiata ho notato una macchina dietro di me avvicinarsi fin troppo al mio veicolo, finendo per tamponarmi. Lo scooter su cui ero a bordo, a causa dell'urto, è completamente balzato fuori sull'altra corsia, provocando un terribile scontro frontale con un auto che proveniva dal lato opposto, una Fiat Punto di colore grigio. - continua M. - il mio corpo si è scaraventato sul guardrail, provocandomi ben 10 fratture su tutto il corpo e più 60 punti di sutura tra braccio e gamba destra. Il conducente che ha provocato il tamponamento è fuggito via, senza farsi rilevare dalla polizia stradale e, soprattutto, senza prestare soccorso ai feriti sul posto."
Da quanto rivela M., ad oggi la giustizia non si è mai mossa contro l'automobilista scappato via, poiché mai stato identificato, per quanto il soggetto abbia compiuto un reato punibile penalmente.
Secondo il Codice della Strada - infatti - vige l’obbligo, per tutti i conducenti coinvolti nel sinistro, a prescindere dalla responsabilità dell'incidente, di prestare soccorso ai feriti. Nel caso in cui questo non dovesse succedere, la punizione prevista dalla Legge è pari alla reclusione da un anno a tre anni e con la sospensione della patente di guida, per un periodo non inferiore ad un anno e sei mesi e non superiore a cinque anni. Essa viene sanzionata anche dal codice penale, come reato di omissione di soccorso.
Ad oggi, M. chiede giustizia per ciò che è successo, rivolgendosi - in primis - all'automobilista fuggito, chiedendo una presa di coscienza sui fatti avvenuti e su come è necessario che la verità venga rivelata.