L’Unione Europea contro nuova proposta di etichettatura vino
La nuova proposta UE e le preoccupazioni del settore vitivinicolo

L’Unione Europea torna a puntare il dito contro il vino, avanzando una proposta che sta generando forti polemiche e preoccupazioni nel mondo agricolo.
La Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare ha pubblicato un documento che propone di inserire sulle etichette del vino l’avvertenza “Nuoce gravemente alla salute”, equiparando di fatto il consumo di vino a quello di prodotti altamente nocivi.
L’allarme delle Associazioni di categoria:
Una decisione che Cia-Agricoltori Italiani definisce inaccettabile e ideologica. Il presidente Cristiano Fini ha espresso una posizione netta contro questa misura:
“Riteniamo assurdo imporre un’etichettatura allarmistica, così come l’idea di aumentare le imposte già elevate sul consumo del vino”.
Fini ha sottolineato come questa proposta rappresenti un attacco diretto al settore vitivinicolo europeo, che occupa 1,3 milioni di lavoratori lungo tutta la filiera.
“Non accetteremo mai una forma di etichettatura che penalizzi un settore come il vino che l’Unione Europea dovrebbe promuovere – sottolinea il presidente di Coldiretti Ettore Prandini
Non è pensabile di avere una Ue che rimanda da anni un provvedimento fondamentale per la trasparenza e la salute come l’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti e sposa invece misure così che sono puramente ideologiche”.
“Non è certamente l’Europa che vogliamo né quella che vogliono le imprese agricole e i consumatori italiani – rincara il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo
continuano ad essere fatte scelte prive di fondamento scientifico, dalle etichette allarmistiche al Nutriscore che spinge gli alimenti ultra formulati, questi sì dannosi per la salute”.
La prevenzione e la promozione di stili di vita sani sono obiettivi fondamentali che meritano il massimo impegno da parte delle istituzioni e della società, e che ci vedono impegnati da tempo – si legge nella missiva -, ma prevedere misure come etichette allarmistiche e nuove tasse ingiustificate, significa colpire un settore strategico del Made in Italy, che vale quasi 14 miliardi di euro.
Dichiara Scordamaglia, Amministratore Delegato di Filiera Italia
"Il vino non è solo una bevanda alcolica, è prima di tutto un prodotto agricolo, frutto della terra e del lavoro di milioni di agricoltori. È cultura, tradizione, identità, parte integrante della nostra storia e del nostro territorio.
Politiche restrittive e preoccupazioni per il futuro
Secondo il presidente di Cia, questa iniziativa della Commissione Europea non è affatto in discontinuità con le precedenti politiche restrittive, nonostante le dichiarazioni ufficiali sulla volontà di sostenere il comparto agricolo. Un atteggiamento che rischia di aggravare la crisi di un settore già alle prese con sfide economiche e climatiche.
Il rapporto tra vino e salute: evidenze scientifiche ignorate
Da decenni, numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che un consumo moderato di vino può avere effetti benefici, in particolare nella prevenzione delle malattie coronariche e delle patologie legate allo stress ossidativo. Equiparare il vino ad altre sostanze nocive significa ignorare completamente queste evidenze scientifiche e penalizzare un comparto chiave per l’economia e la cultura italiana.
L’appello agli europarlamentari italiani
Affrontare il tema della salute pubblica è fondamentale, ma farlo senza basi scientifiche solide e senza considerare le ricadute economiche e sociali rischia di arrecare danni enormi a un settore che ha sempre dimostrato capacità di innovazione e qualità nel rispetto dei consumatori.