Carcere di Rossano
Carcere di Rossano

Nella mattinata odierna, il personale di Polizia Penitenziaria del reparto della Casa di Reclusione di Corigliano-Rossano ha scoperto e sequestrato un consistente numero di dispositivi di telefonia mobile e sostanze stupefacenti, abilmente nascosti in luoghi difficilmente accessibili all’interno dei reparti detentivi. In totale sono stati rinvenuti 30 telefoni cellulari, oltre a oggetti correlati all’utilizzo delle apparecchiature telefoniche.

Un deposito segreto di telefonini

Le indagini, condotte attraverso un’accurata osservazione e monitoraggio dei movimenti interni di alcuni detenuti del reparto AS3, hanno permesso di individuare un deposito segreto. Questo luogo fungeva da punto di raccolta per gli oggetti illeciti, i quali venivano poi distribuiti ai detenuti in cambio di denaro o in seguito alla loro sottomissione alle regole imposte dai gestori del traffico interno.

Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del SAPPE, e Francesco Ciccone, segretario regionale, hanno elogiato il reparto di Rossano per l’operazione condotta, definendola brillante. Hanno inoltre ribadito l’urgenza di dotare gli istituti penitenziari di sistemi di schermatura, al fine di impedire l’introduzione di oggetti proibiti e garantire la sicurezza delle strutture. Questa vicenda sottolinea ancora una volta la necessità di adottare misure tecnologiche e operative per contrastare traffici illeciti e migliorare la gestione della sicurezza interna nelle carceri.

Il carcere di Rossano, tra opportunità e problematiche

La Casa di Reclusione di Rossano è una struttura penitenziaria inaugurata nell'aprile del 2000. Dispone di aree specifiche come l'area "Peter Pan" e un'area verde, destinate ai colloqui tra detenuti e i loro figli minori, anche all'aperto. Inoltre, sono presenti ampi spazi dedicati alla socialità, alle attività di culto, serre e una sala polivalente/teatro.  Il carcere è diretto da Maria Luisa Mendicino, con il Dirigente Aggiunto di Polizia Penitenziaria Elisabetta Ciambrello come comandante. 

Carcere

Non solo cellulari nascosti

Negli ultimi anni, la Casa di Reclusione di Rossano è stata teatro di tragici episodi di suicidio tra i detenuti. Il 26 gennaio 2024, un detenuto di 35 anni, originario dell'Egitto, si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella utilizzando un cappio rudimentale ricavato dalle lenzuola. L'uomo avrebbe dovuto finire di scontare la sua pena l'anno successivo. 

In precedenza, il 12 agosto 2023, un altro detenuto, Andrea Muraca, 44 anni, originario di Lamezia Terme, è stato trovato senza vita nella sua cella. Anche in questo caso, si è trattato di un suicidio per impiccagione. Muraca era detenuto per reati legati al traffico di stupefacenti ed era stato arrestato nel corso dell'operazione "Svevia" condotta dalla Guardia di Finanza.