La Prima sezione del TAR della Calabria ha annullato il provvedimento della sospensione disciplinare dall’ impiego per 8 mesi con conseguente detrazione di anzianità, nei confronti di un luogotenente dei carabinieri all'epoca dei fatti in servizio al Nucleo Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza. Sempre nello stesso provvedimento inoltre che vede il militare, difeso dagli avvocati del Foro cosentino, Gisberto Spadafora e Ferdinando Palumbo, contro il Ministero della Difesa, viene riportato come nella specie sia stata mal condotta la valutazione discrezionale, non tenendo adeguatamente in conto il tentennamento dei pentiti nel riferire il fatto illecito addebitato al militare. Gli stessi pentiti che in passato erano stati tratti in arresto per omicidio in seguito all’attività compiuta anche dal ricorrente (carabiniere). Per questo motivo il provvedimento impugnato è stato sospeso con rinvio al 1 dicembre prossimo per la causa di merito. I fatti si riferiscono al 2011, allor quando il luogotenente dei carabinieri venuto a conoscenza di una presunta estorsione di 50 mila euro ai danni di un imprenditore cosentino avrebbe cercato di persuadere, senza riuscirci, gli estortori appartenenti ad un clan di ‘ndrangheta, invece di attuare tutte le iniziative visto e considerato il ruolo da lui ricoperto.  Da qui la sanzione comminatagli  della "sospensione disciplinare dall'impiego" per 8 mesi con conseguente detrazione di anzianità.