Estorsioni e il furto di veicoli: 3 misure cautelari eseguite dai Carabinieri di Cosenza
Operazione dei Carabinieri di Cosenza contro il furto di veicoli e le estorsioni: tre misure cautelari eseguite
La Compagnia Carabinieri di Cosenza ha eseguito un'ordinanza di misura cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica. Sono tre gli indagati coinvolti in un'indagine per tentata estorsione, due dei quali sono stati posti agli arresti domiciliari e uno sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le accuse riguardano il reato di “cavallo di ritorno”, connesso ad attività estorsive commesse tra Cosenza e Mendicino (CS).
Estorsioni e il furto di veicoli
Le attività estorsive non si sono concretizzate
Le estorsioni, come ricostruito dagli inquirenti, avrebbero dovuto consistere nell'ingiusta richiesta di denaro da parte degli indagati, in cambio della restituzione di autovetture rubate. Tuttavia, l'operazione non si è concretizzata grazie al fermo rifiuto delle persone offese, che hanno respinto le pretese dei malfattori. Nonostante l'impossibilità di portare a termine il crimine, il tentativo di estorsione è stato sufficiente per l'emissione delle misure cautelari.
L'inchiesta contro il fenomeno dei furti di veicoli
Questa azione fa parte di un'indagine più ampia condotta dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Cosenza, mirata al contrasto del fenomeno dei furti di veicoli e delle attività di estorsione ad essi connesse. L'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, ha portato, nei mesi scorsi, all'esecuzione di 9 misure cautelari, di cui 5 riguardano accuse di associazione a delinquere (art. 416 c.p.), con l'infrazione delle norme relative ai furti aggravati di veicoli e alle estorsioni, perpetrate nella provincia di Cosenza.
Un’organizzazione ben strutturata
Il gruppo criminale indagato operava in modo seriale e con una metodologia ben definita. I malviventi individuavano i veicoli da rubare, si procuravano l'attrezzatura necessaria, custodivano le auto rubate in siti lontani e, successivamente, esigevano un riscatto per la restituzione del mezzo. L'operazione dei Carabinieri ha messo in evidenza una vera e propria organizzazione, radicata in un'area ad alta densità criminale della città di Cosenza, che sfruttava ruoli definiti all’interno del gruppo per portare avanti i propri illeciti.