Un viaggio da 8 ore e 35 minuti: potrebbe sembrare il tempo che serve per raggiungere Firenze partendo da Cosenza, ma la realtà dei fatti sembrerebbe essere tanto esilarante quanto sconvolgente, considerato che fa riferimento alla durata del tragitto da Reggio Calabria a Sibari utilizzando i mezzi di trasporto.



A far luce su questi eventi è il 'Comitato Cittadino Ferrovia Jonica' , che ha raccolto la testimonianza di Marisa, una pendolare calabrese che, senza nessun preavviso, ha visto cancellato l’intercity 564 per il quale aveva acquistato il biglietto, in partenza da Crotone in direzione Taranto.



Dopo una segnalazione, partita dallo stesso Comitato a sostegno della signora, non è mancata la risposta del Ministero dei Trasporti, che ha tentato di risolvere il misfatto sostituendo alla tratta cancellata, l'introduzione di un autobus che partendo dalla stazione di Reggio Calabria centrale sarebbe arrivata a quella di Sibari in una durata di 8 h 35 m, percorrendo - tra l'altro - la Statale 106, la quale avrebbe comportato ulteriori rallentamenti.



E non solo: a gravare a discapito di viaggiatori e pendolari è anche ciò che concerne il dispendio del biglietto, che risulterebbe essere - in questo specifico caso - raddoppiato di costo rispetto all'intercity.






"Trenitalia insieme al ministero dei Trasporti e con la complicità della Regione Calabria organizza l'ennesimo weekend pieno di disagi - scrive il Comitato Cittadino Ferrovia Jonica su Facebook - lungo la costa jonica ed, ovviamente, per disincentivare ancor di più l'utilizzo del treno raddoppia il prezzo del trasporto.

LP564 programmato per sostituire l'intercity564 non solo impiegherà 8 ore e 35 per arrivare a Sibari da Reggio Calabria ma costerà quasi il doppio! - continua - Quindi, risulta molto più conveniente attendere l'IC562 in partenza quasi 5 ore dopo ma che arriverà ad un prezzo molto più contenuto alle 17.30, un'ora e 20 minuti dopo il LP564!"









Un grave disagio che non può e non deve passare inosservato
, essendo che il trasporto costituisce un punto di leva per il turismo in Calabria, necessario allo spostamento di visitatori che potrebbero accedere alla costa jonica in maniera molto più semplificata. Le alternative proposte al rattoppo degli attuali problemi che gravano sul settore trasporti non costituiscono - di per se - una soluzione, anzi, sembrerebbero sottolineare ancor di più i "sassi nelle scarpe" che non permettono al turismo di camminare, ma di fermarsi ad ogni passo.