Questore Vibo dispone due Daspo, uno dei quali 'fuori contesto'
Stabiliti divieti rispettivamente per uno e due anni
Il questore di Vibo Valentia, Rodolfo Ruperti, ha emesso due diversi Daspo (Divieti di accesso alle manifestazioni sportive). Uno di questi è stato adottato in seguito a quanto accaduto durante una partita di calcio, mentre l'altro, definito "fuori contesto", è il risultato di un'operazione condotta dal personale della Squadra Volanti.
In particolare, il 29 settembre, durante la partita di calcio tra Us Vibonese e Fc Pompei, valida per il campionato di Serie D, girone I, un tifoso della squadra ospite ha acceso un dispositivo per l'emissione di fumi, creando un pericolo per la sicurezza degli altri spettatori e per l'ordine pubblico in generale.
Le indagini
Le indagini condotte dalla Digos e l'analisi delle immagini del sistema di videosorveglianza installato nello stadio hanno permesso di identificare il responsabile, per il quale è stato emesso un Daspo della durata di un anno.
Un provvedimento simile, ma definito "fuori contesto", è stato adottato nei confronti di un individuo trovato in possesso di sostanze stupefacenti e di un tubo di ferro di 60 centimetri, con una superficie zigrinata, nascosto nel bagagliaio della propria auto.
Il Daspo
Il Daspo "fuori contesto" rappresenta uno strumento aggiuntivo che consente di vietare l'accesso alle manifestazioni sportive a chi ha commesso determinati reati al di fuori del contesto sportivo. Questo provvedimento mira a prevenire comportamenti illeciti o violenti anche negli stadi, contribuendo così alla sicurezza e all'ordine pubblico. Infatti, il questore può adottare tale misura anche se il reato non è stato commesso in relazione a eventi sportivi.
Il Daspo, acronimo di "Divieto di Accesso alle manifestazioni Sportive", è una misura di sicurezza prevista dalla legislazione italiana, introdotta con l'obiettivo di prevenire e reprimere comportamenti violenti e illeciti nel contesto delle manifestazioni sportive. Questo provvedimento, disciplinato dalla legge 401 del 1989, è stato successivamente aggiornato e ampliato con diverse normative nel corso degli anni.
Il Daspo nasce in risposta a una crescente preoccupazione per la violenza negli stadi e negli eventi sportivi, specialmente nel calcio, dove episodi di scontri tra tifoserie, aggressioni e atti vandalici erano sempre più frequenti. La sua introduzione ha mirato a garantire la sicurezza dei tifosi e a preservare l’integrità degli eventi sportivi. La misura non solo punisce chi commette reati, ma cerca anche di prevenire ulteriori violenze, creando un deterrente efficace contro comportamenti antisociali.
Il Daspo può essere emesso dal questore in seguito a episodi di violenza o a comportamenti ritenuti pericolosi per l’ordine pubblico durante manifestazioni sportive. Le violazioni possono includere aggressioni fisiche, atti di vandalismo, uso di sostanze stupefacenti e disturbo della quiete pubblica. La durata del Daspo può variare da uno a cinque anni, a seconda della gravità del reato e delle circostanze specifiche.
Daspo "fuori contesto"
Un aspetto importante del Daspo è la sua applicazione "fuori contesto". Questa forma di divieto può essere imposta a soggetti che abbiano commesso reati anche al di fuori di eventi sportivi, ma che si ritiene possano comunque costituire un rischio per la sicurezza pubblica durante manifestazioni sportive. Ad esempio, individui coinvolti in traffico di droga, violenze o altri reati gravi possono essere soggetti a Daspo, anche se le loro azioni non sono direttamente collegate a una partita di calcio o a un evento sportivo.
L'emissione di un Daspo avviene attraverso una procedura che garantisce il diritto di difesa dell'individuo coinvolto. Prima di adottare il provvedimento, il questore valuta le circostanze e può ascoltare le spiegazioni dell'interessato. Tuttavia, il Daspo può essere applicato anche in assenza di condanna definitiva, basandosi su indagini preliminari e atti di polizia.