Scoperto giro di “mazzette” tra funzionari e sanitari, quando il pubblico diventa privato
Vibo Valentia, 3 interdizioni e 16 avvisi di garanzia
Nella pittoresca cittadina di Vibo Valentia, celebre per le sue bellezze naturali e, a quanto pare, per l'inventiva dei suoi funzionari pubblici, le autorità hanno finalmente deciso di rovinare la festa. La Guardia di Finanza ha infatti eseguito un'ordinanza di sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio per un medico e due funzionari di un Ente Pubblico. Perché fermarsi a una semplice ramanzina quando si può sospendere qualcuno per ben 12 mesi? Ma non è tutto. Sedici, dicasi sedici, sono le informazioni di garanzia distribuite come inviti a una festa esclusiva, dove il diritto di difesa è l'ospite d'onore. Questo è solo l'inizio di una storia che fa impallidire anche le migliori soap opera.
L’indagine: il grande romanzo della pubblica amministrazione
Le investigazioni, dirette con mano ferma dal Procuratore Camillo Falvo e dal suo fido Sostituto, hanno portato alla luce un'organizzazione che definire creativa sarebbe riduttivo. Dal 2014 al 2020, ben 16 intrepidi soggetti, cinque dei quali membri della Pubblica Amministrazione, si sono ingegnati per inventare un nuovo hobby: commettere reati contro la fede pubblica e la pubblica amministrazione. Non si può certo dire che manchi lo spirito imprenditoriale. Il piano? Semplice quanto geniale. I funzionari, medici e paramedici, con un tocco di maestria degno di artisti rinascimentali, hanno ideato un sistema per elargire indennità pubbliche a sette fortunati destinatari. Ovviamente, queste indennità non erano dovute. Ma chi siamo noi per giudicare l’altrui generosità?
L’arte della tangente: tra orologi e carte bancarie
E ora veniamo al clou: le tangenti. Perché limitarsi a un salario onesto quando si possono incassare oltre 125.000 euro di mazzette? E che dire di un orologio di lusso di una nota marca svizzera, vero simbolo dell’eleganza della corruzione? Non si tratta di semplice malaffare, ma di un’autentica celebrazione del lusso. Le tangenti non venivano consegnate a caso. Gli intermediari, chiamati affettuosamente “collettori”, agivano con la precisione di un sistema logistico di prim’ordine, accreditando il denaro su carte bancarie. Perché la modernità è importante anche nel crimine.
I dettagli tecnici: liquidazioni con un pizzico di fantasia
Il fulcro dell'operazione era un metodo tanto ardito quanto efficiente. Pratiche di liquidazione per incidenti e malattie professionali, rigorosamente false o, nei momenti di ispirazione, parzialmente infondate, venivano istruite con il fine ultimo di prosciugare le casse pubbliche. L’ammontare del bottino? Un modesto esborso di 350.000 euro. Dopotutto, i numeri piccoli non fanno notizia.
Il finale: un corpo specializzato in (anti)corruzione
Alla fine, però, il sipario è calato. La Guardia di Finanza, con il piglio dei protagonisti dei film d’azione, ha portato a termine indagini complesse e articolate, dimostrando di essere, a tutti gli effetti, l’unico vero organo specializzato nella tutela del bilancio dello Stato. Peccato che il budget fosse già stato ampiamente dilapidato. Questa vicenda non è solo un esempio di malaffare, ma un vero e proprio manuale su come non gestire la cosa pubblica. Tra orologi di lusso, carte bancarie e pratiche creative, i protagonisti hanno dimostrato che, a volte, la realtà supera di gran lunga la fantasia. E mentre loro contano i giorni di sospensione, noi contiamo le risate amare di fronte a un sistema che sembra non voler imparare mai.
Nel frattempo, non resta che attendere il prossimo episodio di questa interminabile saga italiana.
mazzette funzionari sanitari