Al via uno studio nazionale sul rapporto tra la gravità dell'infezione e le

patologie già presenti nelle persone colpite da Covid-19.

Coordinata dall'Irccs 'Neuromed' di Pozzilli (Isernia), parte

una ricerca che ha già visto l'adesione di 18 centri clinici su

tutto il territorio nazionale, con un notevole interesse anche

da centri internazionali.

  "Affrontare l'epidemia di Covid-19 - spiegano dalla struttura

sanitaria molisana - significa approfondire tutti gli aspetti

dell'infezione, dando così ai clinici in prima linea, in tempi

possibilmente brevi, le conoscenze più ampie per gestire i

pazienti". Questo, dunque, lo scopo dello studio coordinato dal

Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione 'Neuromed' con il

contributo dell'Università di Pisa, Università dell'Insubria di

Varese-Como e di Mediterranea Cardiocentro, di Napoli.

  "Le informazioni oggi disponibili sui pazienti Covid-19 -

dice Licia Iacoviello, direttore del Dipartimento e professore

di Igiene all'Università dell'Insubria - ci mostrano che alcune

patologie, tra le quali soprattutto quelle cardiovascolari e

l'ipertensione, rappresentano condizioni frequentemente

correlate alla gravità del quadro clinico da coronavirus. È

urgente studiare queste interazioni - prosegue - approfondendo

in particolare il ruolo delle terapie farmacologiche che i

pazienti seguivano per tale malattie". Sono dunque 18 i centri

clinici italiani che hanno aderito sinora allo studio, da quelli

situati nei territori più colpiti della Lombardia a quelli del

centro e del sud Italia, compresa la Sicilia. Altri - fa sapere

il Neuromed - hanno già manifestato l'intenzione di partecipare

a questa ricerca, mentre un forte interesse è venuto anche da

alcune cliniche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

  Lo studio è di tipo osservazionale, quindi prevede la

raccolta di dati sui pazienti ricoverati per Covid-19 nei centri

partecipanti. Le informazioni saranno sottoposte ad analisi

statistiche per individuare i fattori che possono determinare un

decorso più o meno grave della malattia.