Catanzaro: Il Rotary Club e le associazioni cittadine insieme per una città a misura di disabile
Promuovere nelle istituzioni pubbliche e private l’idea della Total Quality, per rendere Catanzaro una città accessibile e fruibile a tutti: questo l'obiettivo del convegno “Catanzaro senza barriere”, svoltosi all'Hotel Guglielmo e promosso dal Rotary Club Catanzaro, Fidapa Catanzaro presieduta da Angela Procopio, Soroptimist Catanzaro presieduto da Adele Manno, Ammi presieduta da Stefania Zampogna, Ande presieduta da Marisa Fagà, Confassociazioni presieduta da Peppino Mariano, l'associazione Dall’Ostetrica presieduta da Anna Domenica Mignuoli e Calabria Solidale presieduta da Sergio Gaglianese. Un incontro che ha parlato al cuore e alla testa dei tanti presenti con i diversi sensibili interventi che si sono susseguiti. “Il Rotary Club Catanzaro - ha affermato il presidente Giuseppe Mazzei - è il soggetto capofila del progetto 'Calabria senza barriere' ma si tratta di un'iniziativa che va condivisa e, per questo, chiediamo a tutte le associazioni di aderire.”
Mazzei ha anche presentato l'app “No barriere” che si propone di realizzare una mappatura delle barriere architettoniche presenti in città, venendo incontro non solo ai disabili ma anche alle mamme e agli anziani. L'app, che sarà da chiunque aggiornabile per fornire più info, verrà inserita sul sito del Comune e si potrà scaricare gratuitamente.
L'appuntamento è stato aperto dall'assessore comunale alla Pubblica Istruzione e alle Pari Opportunità, Concetta Carrozza che, nel porgere i saluti del Sindaco Sergio Abramo, ha sottolineato come il Comune abbia già previsto un Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche.
E' intervenuto telefonicamente il presidente del Fiaba (Fondo italiano Abbattimento Barriere Architettoniche), Giuseppe Trieste. Molto interessanti le parole di Maria Rita Acciardi, past governator e Emerito del Distretto 2100 del Rotary, architetto ed urbanista, che ha svolto anche un’intensa attività in favore dell’affermazione dei diritti della donna e ha sottolineato come, oltre alle barriere architettoniche, sia importante rimuovere quelle mentali: “Il Rotary è un'associazione di servizio e l'azione promossa da Giuseppe Mazzei è un'operazione culturale molto importante, dal forte valore simbolico. In una regione come la Calabria molto individualista, lui sta cercando di fare rete per un nobilissimo fine e la ricerca di un bene comune”.
Toccante il racconto di Francesco Barberio che ha commosso tutti con la storia della sua malattia e dell'essere costretto a lasciare Catanzaro a causa della presenza di barriere architettoniche: “Se si vede una persona disabile si prova dispiacere per qualche minuto ma non si comprende quello che vive. Noi viviamo nel disagio quotidianamente ed è essenziale sensibilizzare tutti su questo argomento”.
Sempre preziosa la presenza dell'ingegnere di fama nazionale Giovanni Angotti, decano del Rotary Club Catanzaro. L'incontro si è concluso con un vivace dibattito con testimonianze molto significative: Luciana Loprete, presidente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Catanzaro; Antonio Mirijello, presidente Regionale dell’Ente Nazionale Sordi; Fabio Corigliano, presidente della Cooperativa Sociale Zarapoti che ha creato il primo lido accessibile per la provincia di Catanzaro ; Maurizio Simone, presidente regionale Associazione nazionale guida legislazioni andicappati trasporti; don Giorgio Rigoni, parroco del Comune di Petronà e l'artista Luca Viapiana. “Questo appuntamento - ha aggiunto Mazzei - è stato l'inizio di un percorso per rendere Catanzaro a misura non solo di disabile ma anche di mamme e anziani. Ascoltare la testimonianza di chi vive la disabilità direttamente o indirettamente ci ha aperto la mente e fatto comprendere quanto siamo piccoli ma come insieme possiamo fare tanto. Ogni intervento è stato prezioso e mirato. Abbiamo sorriso, ci siamo commossi ma, soprattutto, abbiamo guardato con ammirazione coloro che si sono avvicendati sul palco e hanno raccontato con forza la propria lotta quotidiana per vivere una vita dignitosa.”