Fiumo Po in secca con asta che misura l’altezza dell’acqua sotto 20 centimetri, Torino, 23 marzo 2022 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Fiumo Po in secca con asta che misura l’altezza dell’acqua sotto 20 centimetri, Torino, 23 marzo 2022 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, con un suo decreto firmato ieri sera, ha dichiarato lo stato di emergenza regionale di Protezione Civile, conseguente alla situazione di grave carenza idrica di carattere potabile, nei territori della provincia di Crotone e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, per i quali, lo scorso 24 luglio, l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale, ha dichiarato lo stato di severità idrica ”Alto”, proprio per il comparto idro-potabile. 

Subito una ricognizione dei fabbisogni

A seguito di questo provvedimento, il Dipartimento regionale di Protezione Civile avvierà con i Comuni coinvolti e gli altri enti interessati, una ricognizione speditiva sui fabbisogni in termini di interventi urgenti, principalmente legati alla assistenza alla popolazione.

Le preoccupazioni di Coldiretti per il Meridione

Con il picco del caldo è allerta rossa nei campi al Sud per il rischio incendi, ma anche per l'aggravarsi della siccità che sta devastando le coltivazioni, dal grano all'olio d'oliva fino ai pomodori. A lanciare l'allarme è la Coldiretti nel mappare i danni causati dalle alte temperature che continuano ad assediare il Meridione. L'emergenza resta grave in Sicilia con gli animali rimasti senza cibo e acqua e i campi arsi dalla mancanza di pioggia, mentre aumenta il pericolo di incendi con 5800 ettari di terreni già andati a fuoco da inizio luglio. Molte aziende hanno rinunciato a raccogliere il grano, il cui crollo medio è superiore al 50% del raccolto. Per gli alberi da frutto, vigne e uliveti si stima un danno in oltre 2,7 miliardi di euro. Situazione drammatica anche in Puglia dove il caldo africano con picchi fino a 43 gradi brucia frutta e verdura nei campii. La produzione di olive è prevista in calo di oltre il 50%, come quella di grano.In Basilicata sono quasi 200 gli ettari andati a fuoco da inizio luglio, con danni da siccità per quasi mezzo miliardo di euro, tra calo di produzione, aumento dei costi e perdita di quote di mercato. Sul fronte dei cereali il calo è dell'80% dei raccolti, mentre per i foraggi del 70%. Pessime anche le prime stime per la produzione di olio d'oliva, scese tra il 50 e il 75%, mentre per il vino è del 40%. La siccità morde anche in Sardegna con cali produttivi che interessano ormai tutti i settori, dai cereali all'ortofrutta, dopo i problemi causati dagli incendi nei giorni scorsi. Incendi che minacciano anche la Calabria dove da inizio luglio sono andati a fuoco 3800 ettari, tra aree boschive e uliveti; i problemi principali si registrano per pomodori, peperoni, angurie oltre alla cascola delle olive.