Maxi-sequestro di Armi e Droga a Montebello Jonico: L’Arma dei Carabinieri in Prima Linea
Maxi-sequestro di armi e droga a Montebello Jonico: i Carabinieri denunciano sei persone e sventano un grave pericolo per la comunità.
I Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno effettuato un imponente sequestro di armi e droga a Montebello Jonico, frutto di un’intensa attività investigativa che ha coinvolto anche lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria. L’operazione ha portato alla denuncia di sei persone e al ritrovamento di armi da guerra, tritolo e un ordigno artigianale.
Armi e droga nascosti in luoghi isolati: il bilancio dell’operazione
I Carabinieri hanno concentrato le perquisizioni su due terreni distinti: uno in stato di abbandono e l’altro di proprietà di sei sorelle, ora denunciate per possesso abusivo di armi e sostanze stupefacenti. Gli agenti hanno scoperto un arsenale di armi e una considerevole quantità di cocaina pura, pronta per essere immessa sul mercato illegale.
Tra i materiali sequestrati figurano:
- Un fucile automatico AK-47 Kalashnikov con matricola abrasa e due caricatori vuoti.
- Tre pistole, di cui due con matricola rimossa, e tre fucili, due dei quali con matricola abrasa.
- Più di 500 cartucce di vario calibro, incluse munizioni da guerra.
- Circa 500 grammi di cocaina, con un valore di mercato stimato di circa 150.000 euro.
- Due bilancini di precisione per la suddivisione della droga in dosi.
L’arsenale era nascosto con grande attenzione in tubi dell’acqua e strutture dismesse simili a pollai, avvolto in buste di cellophane e riposto in custodie, un sistema elaborato per eludere eventuali controlli delle forze dell'ordine.
Scoperta di esplosivi: un pericolo sventato
Su uno dei terreni abbandonati, i Carabinieri hanno trovato circa 200 grammi di tritolo e un ordigno artigianale, una “bomba carta” di 1,2 kg. Il materiale esplosivo era sepolto sotto terra all'interno di un tubo di ferro nascosto tra pietrisco e vegetazione, con un livello di pericolosità altissimo. Gli artificieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria sono intervenuti per neutralizzare e distruggere gli ordigni, garantendo la sicurezza dell'area.
L’importanza dell’operazione per la sicurezza del territorio
Questa operazione testimonia l’impegno dell’Arma dei Carabinieri nel mantenere sotto controllo i fenomeni di criminalità organizzata che affliggono il territorio reggino. La presenza capillare e l’azione decisa dei Carabinieri rappresentano un presidio fondamentale per la sicurezza dei cittadini, in un contesto in cui il controllo del territorio è essenziale per contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata.
L’indagine e il ruolo dell’Arma nella tutela della legalità
L’intero arsenale sequestrato è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che condurrà approfondimenti balistici per accertare se le armi siano collegate a episodi delittuosi o furti. Le indagini sono ancora in corso e per le sei sorelle denunciate, come prevede la legge, vale il principio di presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva.
Un messaggio forte per la comunità
Operazioni di questa portata rappresentano non solo un colpo alla criminalità locale, ma anche un segnale forte per la comunità. In una regione in cui la criminalità organizzata è fortemente radicata, la presenza costante dell’Arma dei Carabinieri infonde speranza e fiducia nei cittadini, che vedono in queste azioni un baluardo di legalità.