Paterno (CS): nasce la rete delle donne 2.2
Il Centro antiviolenza del Comune di Paterno Calabro è il primo esempio di centro nato all’interno di una pubblica amministrazione non esternalizzato. Una volontà ben precisa e molto forte portata avanti dalla Sindaca Lucia Papaianni che vede, in questo tipo di struttura organizzativa, una maggiore garanzia di coinvolgimento del territorio con particolare attenzione all’area del Savuto e delle Serre Cosentine. Un servizio a tutela delle proprie cittadine, dei loro figli e figlie. Sin dalla sua costituzione, il Centro ha lavorato e promosso interventi in rete coinvolgendo i Sindaci interessati dei territori limitrofi: il percorso è iniziato a novembre del 2018 in cui le locali pubbliche amministrazioni furono invitate per sostenere attività di disseminazione e sensibilizzazione all’interno del proprio territorio e attivare in rete percorsi di uscita dalla violenza per le donne in temporanea difficoltà. Attraverso i contributi rivolti ai Centri antiviolenza legati alla legge 119/2013 ed ai sostegni regionali a valere sulla legge 20/2007, la Sindaca Papaianni e la coordinatrice del CAV , Maria Campolo hanno individuato e attivato una serie di percorsi di sensibilizzazione, informazione e consulenza gratuita rispondendo ai fabbisogni del territorio, avvalendosi della collaborazione di diversi comuni tra i quali Marzi, Dipignano, Parenti e Scigliano. Incontri di donne per le donne, ma non solo, che hanno rafforzato nel tempo la partecipazione pubblica di diversi soggetti e rafforzato il coinvolgimento attivo ed emotivo intorno alla tematica della violenza di genere, le relazioni affettive e le misure di contrasto e tutela. Contestualmente, si è molto lavorato sulle scuole e le famiglie iniziando – di concerto con i dirigenti scolastici – laboratori educativi capaci non solo di educare al rispetto di genere, ma di sostenere ove necessario l’emersione del fenomeno del maltrattamento, della violenza sessuale e dell’esposizione alla violenza domestica subita da bambini/e ed adolescenti. Da questa esperienza, di elevata rilevanza sociale nel contesto territoriale, e definibile come buona pratica nasce l’8 Marzo 2020 il primo output positivo dell’intervento avviato dal Centro antiviolenza: la “Rete delle donne 2.2.” un movimento spontaneo di donne attive nel Savuto con l’intento di supportare il Centro, ampliandone e rafforzandone il raggio di azione, attraverso iniziative di sensibilizzazione, informazione e interventi culturali e socio-educativi. La Rete è costituita dalla Coordinatrice del Cav Avv.ta Maria Campolo, dalla psicologa del Cav Deborah Vizza, Rosanna Figliuzzi educatrice, Silvana De Franco, Alba Caputo presidente dell'Associazione "Women's Club", Carla Saveria Meandro, Emilia Pietramala, Vanda Scornaienchi, anche rappresentante della federazione femminile valdese – alle quali si affiancano le operatrici del Cav Emma Cristofaro, Anna Infante, Marta Picardi e Nadia Spina. A causa delle nuove disposizioni ministeriali legate al Covid-19 non sarà possibile organizzare un pubblico evento per ufficializzare la nascita della Rete, tuttavia, il gruppo già attivo – in occasione della Giornata delle Donne - vuole presentarsi al territorio e “A tutte le donne” : Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso/ sei un granello di colpa/ anche agli occhi di Dio/ malgrado le tue sante guerre/per l'emancipazione. Spaccarono la tua bellezza/e rimane uno scheletro d'amore/che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci/ancora a piangere,/poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,/poi ti volti e non sai ancora dire/e taci meravigliata/e allora diventi grande come la terra/e innalzi il tuo canto d'amore (Alda Merini) . Per chi ne avesse la necessità il numero attivo h24 del Centro antiviolenza è 3519184194; è possibile anche seguire la pagina facebook Centro antiviolenza Paterno Calabro