Sul tema della cosiddetta dell'autonomia differenziata  la Regione Calabria, attraverso il presidente Mario Oliverio, è stata nei mesi scorsi protagonista di una iniziativa politico-istituzionale che, assieme alle altre Regioni del sud, ha consentito di contrastare e bloccare un processo di disarticolazione del Paese portato avanti dalla Lega di Salvini e da alcune Regioni del Nord.
Anzi, la Calabria è stata tra le prime Regioni ad attenzionare ed a rilevare, in sede di Conferenza delle Regioni, le insidie sottese alla stipula delle intese che le tre regioni, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, avrebbero voluto siglare con il Governo senza un'apposita e più dettagliata cornice legislativa e, soprattutto, senza aver definito un percorso per l'individuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni, senza i quali, la penalizzazione delle Regioni del Sud sarebbe stata irrecuperabile.

Un iter, quello delle intese, che rischiava di passare in sordina se non si fosse acceso un "faro" sulla questione. Prova ne è che se si confronta l'impostazione del documento inizialmente discusso dalla Conferenza con il testo della legge quadro passata nell'ultima seduta, si evidenziano significativi  miglioramenti dovuti all'azione congiunta della Calabria e delle altre regioni del Mezzogiorno.

Il lavoro svolto in questi mesi è stato sostanzialmente definito nella riunione dei rappresentanti delle Regioni, svoltasi mercoledì 27 novembre, a cui ho partecipato personalmente in qualità di delegata del Presidente Oliverio e di coordinatrice della Commissione Affari Istituzionali della Conferenza. La riunione della Conferenza, svoltasi il giorno dopo, giovedì 28 novembre, ha semplicemente espresso il parere positivo alla proposta del Ministro Boccia, frutto del lavoro e del confronto con i rappresentanti delle Regioni, concluso il giorno prima.

La posizione della Regione Calabria ed il lavoro svolto in questi mesi non può essere certo valutato sulla scorta della mancata partecipazione all'ultima seduta della Conferenza Stato Regioni, determinata dal fatto che nello stesso giorno si è tenuta una seduta di Consiglio Regionale con all'ordine importanti provvedimenti amministrativi e contabili non rinviabili, attesa la scadenza obbligatoria del 30 novembre 2019.

La proposta di legge del Ministro Boccia che, non a caso, ha registrato la posizione favorevole di tutte le Regioni del Sud costituisce un significativo risultato della battaglia condotta in questi mesi per impedire una nuova marginalizzazione del Sud ma non consente di abbassare il livello di guardia e l'attenzione per impedire la riproposizione di impostazioni egoistiche e leghiste che sono sempre in agguato.