Tribunale di Cosenza
Tribunale di Cosenza

La Corte d’Appello di Catanzaro ha assolto Fernando Patitucci dalle accuse di usura, riformando così la sentenza emessa dal Tribunale di Cosenza il 18 luglio 2022. Secondo il dispositivo di sentenza, il reato contestato a Patitucci “non sussiste”, portando quindi all’assoluzione con la revoca della confisca precedentemente disposta. La motivazione della sentenza verrà disposta entro 60 giorni.

I fatti contestati e la sentenza di primo grado

Fernando Patitucci, difeso dal legale Marco Giovanni Caraffa, era stato accusato di usura per aver concesso un prestito di 30.000 euro a due imprenditrici, imponendo un tasso d’interesse del 17,94%, che avrebbe portato alla restituzione di 35.000 euro. Un secondo capo d'imputazione riguardava un altro episodio di prestito a tassi d’interesse particolarmente elevati. Le accuse erano state aggravate dal fatto che le vittime versavano in uno stato di bisogno. La sentenza fa riferimento all’operazione Faenerator condotta dai carabinieri della stazione di Cosenza. La denuncia partì da alcuni gioiellieri della città bruzia, che contestavano di esser finiti “sotto strozzo” a seguito del fallimento del progetto finanziario con il quale avrebbero dovuto cambiare le sorti della loro attività. La denuncia si allargò successivamente anche ad altri cittadini, portando all’avvio di un’inchiesta da parte della Procura di Cosenza dando il via all’esecuzione di 14 misure cautelari, 3 in carcere, 5 ai domiciliari e 6 obblighi di firma. Nel luglio 2022, il Tribunale di Cosenza aveva condannato Fernando Patitucci a due anni di reclusione e al pagamento di una multa di 5.000 euro. Inoltre, era stata disposta la confisca della somma considerata "profitto del reato". Tuttavia, l’imputato era stato assolto per il secondo capo d’accusa, poiché il fatto non sussisteva.

L’assoluzione di Patitucci

A seguito del ricorso in Appello, la Corte ha ribaltato la decisione di primo grado, assolvendo completamente l’imputato per insussistenza del fatto. Inoltre, è stata revocata la confisca della somma di 5.000 euro disposta dal Tribunale di Cosenza. Il Presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Alessandro Bravin, ha firmato il dispositivo di sentenza, sottolineando la mancanza di elementi probatori sufficienti a confermare la condanna inflitta in primo grado.