Con il caro spesa torna la cucina povera dei piatti anti spreco preparati in quasi 7 famiglie su 10 (68%) con una svolta green spinta dall'impennata dei prezzi che sta mettendo in difficoltà soprattutto le fasce più disagiate della popolazione.


 

E' quanto emerge dal rapporto della Coldiretti "La spesa green degli italiani, dal bio al km 0 fino al ritorno del piatti poveri antispreco", diffuso in occasione dell'inaugurazione del Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale.

 

Con l'inflazione alimentare al 9,8% ad agosto cresce la responsabilità a tavola, dove il riutilizzo degli avanzi o di ingredienti di base, spiega Coldiretti, sono l'asse portante della cucina italiana.


 

Molti dei piatti più tradizionali, infatti, ricorda la Coldiretti, nascono per non sprecare cibo come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta e poi la panzanella o le polpette recuperando della carne rimasta.

 

E se l'acqua della pasta, arricchita dagli amidi e dalle proteine del grano, può essere usata per il brodo per risotti e carni, come anche quella delle verdure o del pesce. Piccoli segreti svelati dai cuochi contadini di Campagna Amica al Sana per preparare un pasto completo a "spreco zero" ad alto tasso di risparmio per facilitare la vita quotidiana delle famiglie.

 

Del resto il fenomeno delle spreco è ancora rilevante, visto che si gettano mediamente a settimana 674,2 grammi di cibo pro capite, secondo Waste Watcher, che a livello nazionale costa 9,2 miliardi.


 

"Un problema drammatico dal punto di vista etico oltre che economico contro il quale Coldiretti - sottolinea il presidente Ettore Prandini - è impegnata da anni in un'opera di sensibilizzazione dei consumatori attraverso il progetto dei mercati di Campagna Amica con la più grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometri zero che riduce distanze e tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti".