Nel corso di un predisposto servizio finalizzatoalla prevenzione ed alla repressione dei reati contro il patrimonio,avvenuto nei giorni scorsi, i militari della Stazione Carabinieri di Camigliatello Silano (CS), con il supporto di una pattuglia del Posto Fisso CC di Lorica (CS), hanno tratto in arresto in flagranza del reato di furto aggravato due cosentini, sorpresi  all’interno dell’ex Istituto Alberghiero di Camigliatello Silano (CS), sita in località Federici nel Comune di Spezzano della Sila (CS), di proprietà del comune.

I militari impegnati nel servizio coordinato, in seguito alla telefonata di un cittadino, raggiungevano presso l’ex Scuola Alberghiera di Camigliatello Silano, un immobile oggi inutilizzato e chiuso al pubblico, dove erano state segnalate delle persone intente ad armeggiare rumorosamente. Nelle immediatezze dei fatti, le pattuglie intervenute tempestivamente,notati i due soggettiintenti a salire all’interno di una vettura nella loro disponibilità che si trovava in posizione defilata nel parcheggio della struttura, li bloccavano, impedendogli ogni via di fuga.Nel corso di perquisizione, all’interno dell’autovettura venivano rinvenuti sei termosifoni che erano appena stati asportati dall’interno dell’edificio. Nel corso del sopralluogo espletato all’interno dell’edificio emergevano sia impronte di calzature compatibili con quelle indossate dai soggetti arrestati sia tracce di residui di acqua che sgorgava dagli innesti dei termosifoni, segno evidente che gli stessi erano stati asportati poco prima. Durante la perquisizione effettuata, inoltre, venivano rinvenuti nella loro disponibilità anche degli strumenti idonei alla rimozione dei calorferi.

In virtù del quadro indiziario emerso e tenendo inoltre conto degli specifici precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, entrambi venivano arrestati in flagranza di reato.Il furto dei caloriferi, per un valore di circa 2.000,00 Euro, è stato denunciato dai responsabili del Comune di Spezzano della Sila, ai quali veniva restituita l’intera refurtiva. Al termine delle formalità di rito, i due sono stati condotti presso le proprie abitazioniin regime degli arresti domiciliari su disposizione del magistrato di turno immediatamente informato dell’accaduto. Il giornosuccessivo, all’esito dell’udienza di convalida, il G.i.p. presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica,  nel convalidare gli atti compiuti, disponeva la misura cautelare dell’obbligo di firma per entrambi.