Rende(CS): UniCal vs Covid19, l’ateneo si mobilita, un'azione collettiva al servizio del territorio
L’Università della Calabria mette il proprio patrimonio di competenze e tecnologie al servizio del territorio, in prima linea con i cittadini e le istituzioni che stanno combattendo l’emergenza Coronavirus. È il progetto Unical vs Covid 19, una grande azione coordinata e collettiva nata da un appello – una vera chiamata alle armi – che il rettore Nicola Leone ha rivolto a tutta la comunità accademica, accogliendo una proposta dei professori Domenico Cersosimo, Antonello Costabile, Maurizio Muzzupappa ed Ercole Giap Parini.
Hanno aderito in tanti, tra docenti, ricercatori, dottorandi, assegnisti e studenti dell’ateneo, ai quali si sono uniti 14 spin-off universitari. Sono stati attivati 16 gruppi di ricerca, al lavoro su 17 progetti diversi, e altre azioni si aggiungeranno presto. L’iniziativa risponde a una vocazione stessa dell’Università, chiamata ad aprirsi al territorio per compiere quella che viene chiamata “terza missione”.
«L'apertura dell'università al territorio era tra gli obiettivi principali del mio programma elettorale. Perché la “terza missione” è importante per l'Università in generale, ma per un'università che vive in un territorio svantaggiato come la Calabria diviene una missione primaria – dice il Rettore – In questa emergenza mondiale ci schieriamo al fianco dei cittadini e delle altre istituzioni, con un contributo che va al di là di iniziative sporadiche. Siamo ingegneri, umanisti, sociologi, economisti, scienziati e tanto altro: in un momento come questo, i nostri studi e l’innovazione che sperimentiamo nei dipartimenti diventano un valore aggiunto, una riserva di energia da mettere a disposizione della collettività. L’Unical non è chiusa. L’Unical non si ferma».
Di seguito un primo elenco delle attività messe in campo, che sarà integrato a breve da altre pronte a partire:
Raccolta fondi per gli ospedali: Sono stati raccolti finora, anche con il contributo di spin-off universitari e di aziende che collaborano con l’Unical, oltre 85mila euro. Saranno destinati al potenziamento dei reparti di Malattie infettive, Terapia intensiva e Rianimazione per l'acquisto di respiratori e dispositivi medici necessari per l'emergenza epidemiologica, in accordo con le autorità sanitarie.
Ospedali e sanità: In ateneo si producono già litri di disinfettante per gli ospedali, si effettuano tamponi sui medici di base e si sta sviluppando una nuova terapia per il trattamento del Coronavirus basata su anticorpi sintetici. Ma si lavora anche alla realizzazione di un software che migliori la gestione delle risorse negli ospedali, allo sviluppo di uno strumento per l’analisi di immagini mediche collegate alla rilevazione di infezione da Coronavirus e di una piattaforma per il monitoraggio da remoto dei pazienti affetti da Covid19, alla produzione di dispositivi per la ventilazione polmonare e per la protezione individuale.
Imprese: Una rete di laboratori esegue i test di verifica necessari per la certificazione delle mascherine chirurgiche prodotte dalle aziende che convertono la propria produzione.
Protezione Civile: Si stanno realizzando un software per la gestione ottimizzata delle risorse e una piattaforma per la verifica degli spostamenti delle persone in isolamento, in supporto alle misure di contenimento del contagio.
Scuole: Una task force le supporta nell’avvio della didattica a distanza. Hanno aderito già 10 istituti comprensivi delle province di Cosenza, Catanzaro, Vibo e Reggio. L’Unical mette inoltre a disposizione dei ragazzi una piattaforma di Business game, contenuti multimediali – un tour virtuale del patrimonio archeologico del Mezzogiorno – e giochi per i più piccoli, a cura dei musei di Zoologia e Paleontologia dell’ateneo.
Cittadini: Attivo un Centro di ascolto socio-assistenziale.
Comuni: I laboratori Unical hanno già prodotto e distribuito circa 1.000 litri di igienizzante mani destinati ai Comuni, ma anche ad associazioni di volontariato e forze dell’ordine del territorio.
Comunità accademica: Il disinfettante prodotto nei laboratori universitari ha rifornito anche i dispenser dei bagni e degli uffici dell’ateneo. Si stanno sviluppando inoltre strumenti che permetteranno di monitorare e tracciare tutta la comunità accademica, per poter prevenire le possibili catene di contagi.
Altre attività partiranno nei prossimi giorni. Si tratta di videolezioni sui classici e sul lessico del tempo presente, microguide alla lettura di romanzi e racconti, altri centri di ascolto destinati a studenti, cittadini e operatori sanitari, attività di consulenza giuridico-amministrativo-contabile per amministratori locali e regionali.
Per ulteriori informazioni e per contattare i gruppi di ricerca, è possibile visitare il sito www.unicalvscovid.it