USB Cosenza su licenziamento trenta ex O.S.S. dell'Annunziata
Vogliamo esprimere alcune considerazioni in merito alla vicenda dei licenziamenti dei trenta ex O.S.S. dell’Annunziata. A seguito del tavolo prefettizio del 4 dicembre Coopservice e Multiservice hanno reintegrato i dipendenti messi ingiustamente alla porta.
La Prefettura avrebbe dovuto garantire la presenza al tavolo di tutte le parti invece la realtà è stata un’altra. Il confronto è stato infatti viziato dall’assenza del generale Cotticelli e della direttrice dell’A.0. Panizzoli. Disertare è stato segno inequivocabile di profonda irresponsabilità, incapacità gestionale e mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici e dell’intera comunità cittadina.
Nel corso della discussione i responsabili dell'azienda emiliana hanno posto un vero e indecente ricatto, giocando sulla pelle di 92 famiglie. Nessuno spazio per discutere o varare una proposta alternativa alla loro. Passaggio da trenta ore lavorative a venti, con conseguente riduzione salariale, pena il licenziamento di 30 dipendenti. Tutto ciò con il discutibile beneplacito della dott.ssa Tarsia,
capo di gabinetto del Prefetto.
Una situazione di macelleria sociale da cui si è momentaneamente usciti solo attraverso la dignità e la responsabilità dei lavoratori e delle lavoratrici, che firmando la conciliazione di sono decurtati le ore di lavoro e lo stipendio, garantendo la revoca dei licenziamenti. Se nessuno ha perso il proprio posto di lavoro è merito della solidarietà dimostrata tra di loro.
Ci teniamo a ribadire che il responsabile principale ha un nome e un cognome: Saverio Cotticelli. Aveva promesso, con dichiarazioni roboanti, che nessuno sarebbe stato licenziato e invece si è addirittura assentato dal tavolo di discussione che egli stesso aveva chiesto di riconvocare. Aveva minacciato la revoca dell'appalto a Coopervice e Multiservice e invece ha steso un tappeto rosso sulla loro strada, dandogli l'agio di porre ricatti.
E’ evidente che non è adatto a ricoprire il suo incarico così come la dott.ssa Panizzoli. Una direttrice lautamente pagata, quasi sempre assente, incapace di assumersi responsabilità e di guidare un importante azienda ospedaliera come quella di Cosenza. Non è più possibile accettare che imprese appaltatrici sottopaghino e si servano di lavoratori e lavoratrici per porre ricatti.
La sanità non deve essere terreno di profitto per i privati. Come ribadiamo da tempo la soluzione è l’internalizzazione e la stabilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici contro il sistema degli appalti a ditte esternalizzate.
Noi saremo sempre al fianco di chi difende il proprio posto di lavoro.
USB Federazione del Sociale – Cosenza