È uno dei giorni più delicati e rischiosi per il premier Giuseppe Conte, atteso oggi 23 ottobre alle 15 al Copasir, il Comitato parlamentare per i servizi, dove riferirà sui due incontri tenuti dal ministro della Giustizia Usa, William Barr, con i vertici dei Servizi italiani ad agosto e settembre scorso. Il premier, secondo quanto riporta La Stampa, ha chiesto al presidente del Copasir, il leghista Raffaele Volpi, di voler concludere l’audizione entro un’ora e mezza. Una richiesta fatta per via informale che per cortesia istituzionale sarà anche accolta, ma che fa già pensare quanto Conte voglia chiudere la pratica nel modo più breve possibile.

Due appuntamenti in piena crisi di governo, che il presidente del Consiglio ha autorizzato e sarà questo uno dei punti che dovrà necessariamente chiarire al Copasir. Barr indaga per conto della Casa Bianca in una controinchiesta sulle origini del Russiagate, a caccia di informazioni sulle attività all’estero in particolare dell’Fbi. Con alla base un sospetto, cioè che lo scandalo scoppiato contro Donald Trump sarebbe stato organizzato dai Democratici per complicare l’elezione dell’attuale presidente degli Stati Uniti. Il tutto con la complicità dei Servizi europei, compresi ipoteticamente anche quelli italiani sotto i governi di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.

Alla vigilia dell’audizione, Conte ha mantenuto il silenzio sul contenuto del suo intervento. La linea prevedibile del premier sarà spiegare che quei due incontri non sono stati altro che uno scambio di informazioni tra due Paesi alleati, quali sono Italia e Stati Uniti.

 

Fonte open.online