Stop al carcere per i bambini "detenuti" con le madri: il sì della Camera
"Niente più carcere per i bambini, detenuti con le madri": è questa la proposta di Legge approvata dalla Camera dei Deputati con 241 si. Partito l'iter per evitare il carcere costretto ai bambini, le cui madri risultano essere recluse all'interno delle case circondariali per scontare una pena.
La promozione è mirata al modello delle "case famiglia": la proposta - denominata «Tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori» - è stata discussa nell'Aula a Montecitorio nella giornata del 30 maggio, ed è mirata a modificare l'attuale normativa che, nel caso in cui ricevesse il via da parte del Senato, permetterebbe alle mamme con bambini al di sotto di 6 anni di scontare la pena all'interno di strutture protette dedicate.
Il motivo è strettamente legato al fattore psicologico che i bambini - figli di detenute - subiscono nel vivere all'interno di una carcere. I primi anni di vita di un minore, infatti, sono altamente influenzati dal luogo e dall'ambiente in cui vivono. Nel caso in cui il posto in cui si risiede è un luogo di reclusione, l'effetto che esso porterà al bambino sarà - inesorabilmente - tossico per la crescita.
La promozione è mirata al modello delle "case famiglia": la proposta - denominata «Tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori» - è stata discussa nell'Aula a Montecitorio nella giornata del 30 maggio, ed è mirata a modificare l'attuale normativa che, nel caso in cui ricevesse il via da parte del Senato, permetterebbe alle mamme con bambini al di sotto di 6 anni di scontare la pena all'interno di strutture protette dedicate.
Il motivo è strettamente legato al fattore psicologico che i bambini - figli di detenute - subiscono nel vivere all'interno di una carcere. I primi anni di vita di un minore, infatti, sono altamente influenzati dal luogo e dall'ambiente in cui vivono. Nel caso in cui il posto in cui si risiede è un luogo di reclusione, l'effetto che esso porterà al bambino sarà - inesorabilmente - tossico per la crescita.
"Si mette fine così a una profonda ingiustizia, che condannava a vivere i primi anni di vita, i più importanti per un bambino, in un carcere. - scrive Paolo Siani, Vice Presidente Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza - Nello stesso tempo, si pone il supremo interesse del minore in cima ai pensieri del legislatore. Oggi è davvero una bella giornata, che dà un senso estremamente importante al mio impegno parlamentare di questi anni."